Pensioni. Al prossimo tavolo del Consiglio dei Ministri approderà una proposta per finanziare l’uscita anticipata con il sostegno di una quota-ponte. La Quota 102 verrà abbandonata con il 2022 e dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore la nuova Quota 103. Si potrà accedere alla pensione con 41 anni di contributi, unitamente a 62 anni di età anagrafica.
Pensioni: dal 2023 arriva la Quota 103
Si tratta di una finestra d’uscita, attraverso la quale viene agevolato l’addio al lavoro senza la necessità di attendere i tradizionali 67 anni. Come finanziare la riforma? Attraverso dei tagli. Il governo è, a questo punto, costretto a limare le cifre degli assegni e a considerarne una più generale rivalutazione.
Contro i paletti della legge Fornero
Non è un segreto che il Governo Meloni stia facendo di tutto per abolire la riforma della legge Fornero, considerata troppo dura per ciò che riguarda l’età anagrafica e gli anni di contributi necessari e sufficienti per il diritto d’accesso alla pensione di vecchiaia. Tagliare gli assegni più alti e ridistribuire ciò che avanza tra i nuovi cittadini pensionabili. Per i trattamenti che superano il minimo di ben quattro (circa 2.100 euro lordi mensili) o cinque volte (circa 2.600) è prevista una rivalutazione tra il 90 e il 75%.