> > Pesaro, confessa l'assassino della donna uccisa a coltellate

Pesaro, confessa l'assassino della donna uccisa a coltellate

Sabrina Malipiero uccisa

Confessa di aver ucciso a coltellate la donna morta a Pesaro. L'uomo è stato arrestato per omicidio colposo.

Domenica 15 luglio 2018 un cittadino marocchino di 38 anni ha confessato l’assassinio di Sabrina Malipiero. La donna, 52enne, è stata uccisa venerdì 13 luglio 2018 con due coltellate alla gola nella sua casa di Pesaro. Sabrina era una donna sola e fragile che secondo gli inquirenti era finita in un “brutto giro”.

Uccisa per futili motivi

Zakaria Safri è stato interrogato insieme ad una decina di altri sospettati e per tutta la notte ha negato di essere l’assassino di Sabrina. Soltanto verso mattina ha confessato di averla uccisa. L’uomo faceva parte delle frequentazioni e dei conoscenti che avevano accesso alla casa di Sabrina. Zakaria l’ha uccisa per una discussione banale o probabilmente per vendicarsi di una affermazione della donna che lo avrebbe offeso. Forse al momento dell’uccisione l’uomo si trovava sotto l’effetto della cocaina. Al momento si trova nel carcere di Villa Fastiggi accusato di omicidio volontario con l’aggravante di futili motivi.

Il movente

Sabrina aveva aperto a Zakaria la porta della propria abitazione a Pesaro. Una volta dentro l’uomo avrebbe avuto una reazione esagerata ad una frase denigratoria pronunciata da Sabrina. Zakaria in un primo momento ha preso a pugni la donna, lasciandole il volto tumefatto. Poi ha preso un coltello e ha colpito due volte al collo la donna. Una delle coltellate inferte ha colpito la giugulare, provocando la morte per dissanguamento. L’omicida ha anche cercato di pulire le tracce dell’atto compiuto. Ha lavato il coltello da cucina con cui ha ucciso Sabrina e poi l’ha rimesso al suo posto. Però si è tradito lasciando nell’appartamento la sua maglietta sporca di sangue. Prima di lasciare la casa di Sabrina ha portato via alcuni oggetti ed effetti personali, poi si è allontanato a bordo dell’auto della vittima, in seguito abbandonata in un altro punto della città.

Il ritrovamento del cadavere

Sabrina è stata trovata morta quasi 24 ore dopo l’omicidio. A trovarla sabato 14 luglio 2018 è stato il figlio, insospettito dal fatto che la madre non si fosse presentata al lavoro. Le indagini si sono fin da subito concentrate sulle strane frequentazioni che la donna aveva da qualche tempo. Gli inquirenti hanno rintracciato tutti i contatti più recenti e frequenti analizzando il telefono cellulare di Sabrina. Alla fine delle ricerche erano una decina le persone convocate in questura per essere interrogate. Tra tutte, solo Zakaria è stato trattenuto. Ad insospettire gli inquirenti sono stati la mano tumefatta (con cui in effetti aveva colpito Sabrina) e un graffio sul petto, procurato dalla vittima mentre cercava di difendersi. A confermare i sospetti è stato il ritrovamento presso l’uomo delle chiavi dell’auto di Sabrina e di alcuni suoi oggetti personali.

La confessione di Zakaria

Per ore l’assassino ha negato di aver ucciso Sabrina. Ha però fornito spiegazioni confuse e fuorvianti che non sono servite a convincere gli investigatori. Ha anche affermato di essere arrivato nell’appartamento dell’amica, di averla trovata già morta o agonizzante (altro elemento sconclusionato) e di essere scappato senza avvisare la polizia per paura. Domenica 15 luglio 2018, di mattina, è crollato e ha confessato quanto aveva compiuto.