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Matteo Salvini invita la famiglia Cucchi al Viminale

Salvini propone castrazione chimica

Dopo la svolta nel processo per la morte di Stefano Cucchi, il ministro dell'interno Salvini ha formalmente espresso solidarietà alla famiglia.

Dopo la svolta nell’udienza per il processo per la morte di Stefano Cucchi e la sorprendente confessione dell’imputato Francesco Tedesco, la denuncia di quest’ultimo all’indirizzo dei carabinieri D’Alessandro e Di Bernardo ha fatto luce sul caso, togliendo ogni dubbio al pm Giovanni Musarò. Appresa la notizia sul caso Cucchi, Matteo Salvini ha rilasciato queste dichiarazioni di solidarietà verso la famiglia “Caso Cucchi, sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”.

La reazione dei ministeri

Fatta chiarezza sulle responsabilità della morte di Cucchi, la reazione dei ministeri non s’è fatta attendere. Dopo l’invito del ministro dell’interno (che fino a questo colpo di scena non aveva certamente dimostrato solidarietà verso Ilaria Cucchi e familiari) sono giunte le dichiarazioni dal ministero della Difesa “Quanto accaduto a Stefano Cucchi era inaccettabile allora e lo è ancor di più oggi, che sono emersi nuovi elementi scioccanti” -ha commentato così Elisabetta Trenta, che poi ha aggiunto- “Mi auguro che la giustizia faccia al più presto il suo corso e definisca le singole responsabilità. Chi si è macchiato di questo reato pagherà, ve lo assicuro”. Dal legale di Tedesco invece giunge il messaggio diretto al riscatto dell’Arma dei Carabinieri: la denuncia del suo assistito ha creato un importante snodo per il processo, ma soprattutto ha messo fine al silenzio che fino a questa decisiva udienza ha macchiato l’immagine delle forze dell’ordine.