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Salvini, polso fratturato "Firmo i rimpatri con la sinistra"

Salvini col polso fratturato

Il vicepremier ha pubblicato la foto del polso destro fratturato e ha dichiarato che si sta allenando per firmare i rimpatri con la mano sinistra.

Fratturina al polso destro” per il vicepremier Matteo Salvini. Il leader della Lega ha pubblicato una foto sui social in cui mostra il braccio destro e la fascia per stabilizzare la frattura. “Dimostrazione che alla mia età fare sport (nel mio caso andare a correre le sera sotto la pioggia, rischiando di scivolare come uno scemo) può essere mooolto pericoloso!”, ha spiegato. E a chi gli ha chiesto come farà ora a firmare le carte dei rimpatri, ha risposto: “Mi sto allenando a firmare con la sinistra“.

Il post di Salvini

Rimpatri, flop di Salvini

A fine settembre, il Sole 24 Ore ha diffuso una serie di dati forniti dal Viminale sul numero di rimpatri effettuati dalle autorità italiane nell’estate 2018, con un confronto con l’anno precedente, quando il dicastero era presieduto da Minniti. I rimpatri del governo gialloverde tra giugno e agosto 2018 sono stati 1296, mentre quelli registrati nello stesso periodo dall’esecutivo Renzi sono stati 1506. Anche per quanto riguarda il mese di settembre, i dati parlano chiaro: 158 rimpatri per Salvini contri i 554 di Minniti.

Le fonti del Viminale attribuiscono il calo a una serie di imprevisti. Citano i 45 migranti tunisini che non sono potuti partire dalla Sicilia, dove si trovavano, per via della mancata autorizzazione del Paese d’origine. O, ancora, i 17 accompagnati in aeroporto ma che non sono stati rimpatriati a causa di un guasto al motore del veivolo.

Salvini in Tunisia per prendere nuovi accordi

Per sbloccare la situazione, il ministro degli Interni si è recato a Tripoli con lo scopo di far approvare due diversi interventi. Il primo, di natura tecnica, punta a una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine. L’intervento più prettamente politico ha invece come obiettivo la creazione di legami economici e commerciali più stretti con Tunisia e Libia. Salvini aspira anche a nuovi accordi con i Paesi di origine. Al momento, l’Italia ne ha stipulati solo con Tunisia, Nigeria, Egitto e Marocco, ma il Viminale li ritiene necessari anche con Sudan, Pakistan e Iraq.