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Roma, referendum Atac: affluenza al 16,4%, quorum lontano

Affluenza al 16,4% per il referendum sull'Atac, quorum lontano

Flop del referendum sui trasporti a Roma: affluenza al 16,4%, contro il 33,3% del quorum necessario. I Radicali protestano: "Faremo ricorso al Tar".

Nella giornata di domenica 11 novembre a Roma si è votato per il referendum consultivo cheha interrogato i cittadini in merito al destino del trasporto pubblico e dell’ATAC, l’azienda municipalizzata a cui è affidato in esclusiva il trasporto cittadino della Capitale. Si può dire che è stato un vero e proprio flop: ha votato il 16,4% degli aventi diritto, a fronte del quorum fissato al 33,3%. L’obiettivo del referendum, organizzato dal movimento “Mobilitiamo Roma” dei Radicali Italiani, era quello di porre fine al monopolio di ATAC sull’Urbe. L’azienda di trasporti romana è nota per la sua spiccata inefficienza, che costringe i cittadini a non utilizzare il trasporto pubblico. Eppure, ha commentato la sindaca Virginia Raggii Romani vogliono che resti pubblica“. Dei circa 400mila votanti che hanno depositato la loro scheda nell’urna, il 75% si è schierato per il sì, in favore della liberalizzazione del trasporto pubblico.

ATAC resta dei cittadini, il flop del referendum

Sul proprio profilo Twitter Virginia Raggi ha commentato l’esito del referendum consultivo. “#AtacRestaDeiCittadini. I Romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti“. Nonostante l’esito fallimentare del referendum i problemi dell’azienda dei trasporti romana devono essere affrontati. La stima attuale del debito dell’ATAC ammonta infatti a circa 1,4 miliardi di euro. Il parco vetture conta circa 2000 mezzi, eppure quotidianamente per le strade di Roma se ne contano in media 1300.

Nel complesso si è registrata una maggior affluenza nelle zone centrali di Roma e nel quartiere San Lorenzo-Parioli-Salario-Nomentano, dove l’affluenza ha raggiunto il 25,5%. Nei quartieri periferici della città, invece, l’affluenza è stata bassissima: al Municipio 6 ha votato solo il 9% degli aventi diritto.

Le proteste ai seggi “non ci fanno votare”

Dai seggi elettorali arrivano numerose proteste: in tanti cittadini hanno lamentato che non sono riusciti a votare. Sembra infatti che in molti seggi non accettavano cittadini sguarniti di tessera elettorale. Eppure le disposizioni del Comune parlavano chiaro: la tessera elettorale non era necessaria. Un’altra questione particolarmente delicata è quella relativa al quorum. Il deputato radicale Riccardo Magi ha infatti affermato: “Il Campidoglio ha tolto la soglia del quorum per i referendum lo stesso giorno in cui ha indetto questo. A nostro avviso non poteva inserirlo nel nostro referendum quindi impugneremo la questione davanti al Tar“.

Il Campidoglio ha creato il caos nella partecipazione dei cittadini” ha proseguito Magi. “Oltre 300 mila aventi diritto non hanno potuto votare – studenti fuori sede, lavoratori non residenti – per le regole date proprio dal Campidoglio. È stata data informazione solo nelle ultime 48 ore e molti non hanno neanche saputo che potevano votare. Noi auspichiamo di arrivare oltre i 300 mila voti. E’ comunque un risultato consistente date queste condizioni. Ancora ci arrivano segnalazione da tutta la città di persone respinte nonostante avessero il documento per votare. È una sconfitta per la democrazia diretta ma soprattutto per la capacità della giunta Raggi, che tanto parla di democrazia diretta, di organizzare operazioni ordinate e regolari“.