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Scuola, aumento stipendi 14 €. Bussetti: "Chiudiamo presto"

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Il Ministro dell'Istruzione fiducioso per la chiusura del contratto. I sindacati: "Passiamo da contratto vergognoso a scandaloso"

Il ministro dell’Istruzione Bussetti ha comunicato alla Commissione Cultura della Camera la cifra che verrà stanziata per evitare la perequazione degli stipendi nell’istruzione pubblica. Tuttavia, gli 1,7 miliardi garantiti per l’aumento degli stipendi pubblici significano 14 euro in più al mese. I sindacati si oppongono: “Con questo contratto, non ci presentiamo al tavolo delle trattative”.

Il contratto di Bussetti

Marco Bussetti, mettendo a disposizione 1,7 miliardi, garantirebbe un aumento dei salari dell’1,9 per cento lordi, ovvero 23 euro lordi al mese in più in busta paga. Il settore in esame, quello dell’Istruzione pubblica, coinvolge circa 1,2 milioni di insegnanti, che vedrebbero il proprio stipendio aumentare però di circa un terzo rispetto a quanto voluto dall’ex ministro Fedeli nel governo precedente. Queste le parole del Ministro dell’Istruzione: “C’è un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali affinché il prossimo contratto arrivi presto e dia un’adeguata risposta alle attese della categoria e all’esigenza di funzionalità delle scuole”.

“Ci siamo impegnati” ha dichiarato Bussetti in un convegno tenutosi a Matera “a dotare le infrastrutture scolastiche di tecnologie avanzate e laboratori innovativi. Le nuove generazioni sono composte da nativi digitali. La scuola deve riuscire a parlare il linguaggio dei giovani. Ciò che, tuttavia, deve rimanere centrale è il rapporto docente-studente. Non esiste innovazione senza buoni maestri“.

Come si legge nel Documento Economico e Finanziario (Def), i fondi stanziati per il 2019 saranno tuttavia di 1,1 miliardi, salendo progressivamente a 1, 425 nel 2020 e finalmente a 1,7 nel 2021.

I sindacati: “Contratto scandaloso”

Francesco Sinopoli, segretario della Federazione dei lavoratori della conoscenza, replica che la Cgil scuola a gennaio non andrà a nessun tavolo di trattativa: “Per sedersi servono almeno altri due miliardi. Il governo deve indicare chiaramente che quelle risorse saranno nella prossima Legge di stabilità. Ricordo come l’attuale esecutivo abbia sbeffeggiato il contratto povero della Fedeli, purtroppo la base di partenza del rinnovo 2019-2021 è decisamente inferiore”.

La Anief-Cisal rincara la dose: “Passiamo da un contratto vergognoso a uno scandaloso. Si vuole far passare il concetto che ci stiamo avvicinando agli stipendi degli insegnanti europei, quando per colmare davvero questo divario servirebbe uno stanziamento finanziario dieci volte più ampio”.