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Reddito di Cittadinanza: tensione tra 5 Stelle e Lega

reddito cittadinanza di maio

Inserito in finanziaria il reddito di cittadinaza: sale ora la tensione al governo, con le visioni opposte di 5 stelle e Lega.

L’8 gennaio 2019, o al più tardi il 15, inizierà il conto alla rovescia per l’attuazione del reddito di cittadinanza. Da quel momento il governo avrà quattro mesi per avviare quella radicale riforma dei centri per l’impiego voluta in primis dal Vicepremier Luigi Di Maio. Una conseguenza del fatto che se il reddito di inclusione varato dal Governo Gentiloni era una misura destinata a dare una forma di sollievo al sempre maggiore disagio sociale del paese, il Reddito di Cittadinanza è invece una misura destinata alla ricerca attiva del lavoro.

É il Fatto Quotidiano a fare per primo una previsione su tempi e modalità di attuazione del reddito di cittadinanza. Previsione secondo cui la prima mensilità verrà erogata un mese esatto prima delle elezioni europee, mente la seconda sarà accreditata il giorno successivo alle votazioni.

Una stretta tabella di marcia per il governo, che per essere rispettata necessita di vedere approvato il decreto legge entro l’8 gennaio, o al più tardi al 15. In modo cioè da consentire la presentazione delle domande entro il 1 marzo 2018.

La sfida interna al governo

Una sfida comunque non impossibile, se non fosse per l’insorgere di tensioni tra i due alleati di governo. Che per quanto riguarda il ruolo delle imprese ingaggiano un braccio di ferro. Mentre il sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti Amando Siri fa sapere che la Lega vorrebbe destinare il reddito di cittadinanza alle imprese che dovessero scegliere di assumere lavoratori meno qualificati, facendosi carico della loro formazione, i Cinque Stelle fanno invece sapere di essere assolutamente contrari ad una simile possibilità. Che arrivano addirittura a catalogare come caporalato. In particolare i due alleati hanno visioni differenti per quanto riguarda le modalità di erogazione del reddito. La componente leghista del governo teme infatti che nel meridione del paese l’assegno di sostegno potrebbe non essere visto come incentivo per la ricerca del lavoro, ma come misura puramente assistenziale. Lega che avrebbe invece in mente il modello lombardo, e il “reddito di autonomia” erogato dalla Regione. Sostegno che copre diverse aree, dal bonus bebè ai ticket sanitari.

É però probabile che la Lega, per modificare il decreto legge, non intervenga in sede di Consiglio dei Ministri, ma che decida di aspettare che il provvedimento giunga in Parlamento per la conversione. Una scelta tattica, che rimanda la discussione di almeno un mese.

Le modalità di richiesta

Secondo quanto è emerso finora, per la presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza sarà necessario presentare richiesta tramite un portale web dedicato, attraverso gli uffici postali.

Domande che saranno però vagliate dall’Inps. Per coloro che saranno ritenuti idonei, il primo assegno dovrebbe arrivare il 27 aprile. Reddito la cui erogazione sarà comunque annullata nel caso di più di tre rifiuti di offerte di lavoro, anche se saranno probabilmente inseriti alcuni requisti geografici tra distanza massima tra luogo di lavoro e di residenza.

Una misura che richiede quindi un efficiente funzionamento dei centri per l’impiego, la cui funzionalità è ad oggi molto limitata.

Si prevede, proprio per migliorarne l’efficienza, l’assunzione di 4000 persone. Persone che saranno assorbite dall’Anpal, l’Agenzia per le politiche attive del Lavoro. I profili assunti saranno quelli di laureati con competenze su politiche del lavoro, il cui compito sarà andare alla ricerca di imprese disposte a scommettere sui centri per l’impiego come canale per il reclutamento di manodopera, rinunciando così ai canali utilizzati finora.