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Nel decreto fiscale sarebbero contenute 17 forme di condono

Il governo di Lega e M5S ha fatto 17 condoni

Inchiesta dell'Espresso: in materia di evasione fiscale il governo di Lega e Cinque Stelle come gli esecutivi della prima e seconda Repubblica.

Nel decreto fiscale dello scorso 23 ottobre sarebbero contenute 17 forme di condono. Lo riferisce nel suo ultimo numero il settimanale l’Espresso. Il governo giallo-verde presieduto da Giuseppe Conte, al di là dei propositi di cambiamento rispetto al passato, si muoverebbe dunque sulla scia degli esecutivi della prima e seconda Repubblica, caratterizzati da sanatorie, agevolazioni e sgravi tributari.

Le misure

Nell’inchiesta dell’Espresso si fa in particolare riferimento alla prima parte del decreto. Secondo quanto riferito dal settimanale coloro che hanno evaso, non pagando tasse e contributi, potrebbero ‘regolarizzare’ la loro posizione senza dover spendere alcuna cifra aggiuntiva. Non sarebbe previsto nessun ulteriore addebito per gli evasori anche se sono già stati scoperti. Dovrebbero semplicemente pagare quanto era previsto inizialmente. Questo sarebbe consentito dalla definizione agevolata dei verbali della Guardia di Finanza. Inoltre nel dl non mancherebbero forti tagli dei debiti fiscali, anche quelli esecutivi e non più contestabili e si allungherebbero poi di molto i tempi di riscossione.

La pace fiscale

Naturalmente nel decreto fiscale non si parla esplicitamente di condono anche perché, come detto, Lega e Cinque Stelle hanno sempre sottolineato che quello attuale è “il governo del cambiamento”. E anche perché gli elettori (soprattutto pentastellati) potrebbero storcere il naso di fronte a simili misure. Pertanto i partiti della maggioranza hanno preferito utilizzare l’espressione “pace fiscale”. Una pace fiscale che consentirebbe di reperire importanti risorse economiche. Pure a dispetto di chi non ha mai evaso.