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Zingaretti: "Il governo non c'è. I Cinque Stelle? Trasformisti"

Zingaretti contro salvini

"Lega e M5S non riescono più a decidere nulla. Se togliamo le provocazioni e i finti litigi quotidiani, resta solo un indecente patto di potere".

“Per fare un paragone, il governo è come questo Mark Caltagirone di cui parlavate. Non c’è“. Con queste parole Nicola Zingaretti, ospite a Pomeriggio Cinque, crea un curioso quanto efficace parallelismo tra il governo gialloverde e il presunto fidanzato di Pamela Prati. Alla replica di Barbara D’Urso, che assicura che “lui proprio non esiste, te lo dico eh”, il segretario del Partito democratico risponde: “Il governo è capace di rappresentare i problemi, ma non di risolverli. Sui problemi delle persone, il governo è proprio come Mark”.

“Il governo non c’è”

Di “inesistenza” del governo, Zingaretti ha parlato anche nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. L’esecutivo gialloverde “non c’è più”, ha sottolineato il deputato dem. “Il costo per gli italiani già oggi è immenso e lo diventerà ancora di più nei prossimi anni. Come ha detto il ministro Tria, ora dovranno correre ai ripari per colmare i buchi di bilancio che hanno creato. Il che significa aumentare l’Iva o una stagione di gravissimi tagli sui servizi. Intanto Salvini e Di Maio non riescono più a decidere nulla, come ha ammesso lo stesso sottosegretario Giorgetti. Se togliamo le provocazioni e i finti litigi quotidiani, quello che resta è solo un indecente patto di potere per mantenere le loro poltrone e salvaguardare i loro partiti”.

Il Pd come il Vietnam

La risposta del Pd si chiama Piano per l’Italia e comprende la creazione di un nuovo centrosinistra. “La situazione sa già cambiando”, assicura il segretario. “Lo vedo dal protagonismo di tante energie che proprio in questi mesi si stanno mobilitando nelle piazze, sul web, nelle case con i lenzuoli di rivolta civile, e in un nuovo e improvviso protagonismo giovanile a difesa del loro futuro. Questa è la base da cui ripartire”. A essere cambiato non è solo l’elettorato, ma anche il Pd, che “non è più il partito dei coltelli e dei litigi. C’è uno sforzo di tutte e tutti. Prima era un Vietnam, ora quelli che litigano sono gli altri”.

“Cinque Stelle trasformisti”

A chi parla di una sintonia tra i dem e il M5S, Zingaretti risponde: “Nell’elettorato dei Cinque Stelle convivono pulsioni e identità diverse. La parola adatta per definire l’attuale gruppo dirigente non è certo ‘sinistra’ ma ‘trasformista‘. Vanno dai gilet gialli che bruciano le auto ma si definiscono moderati. Hanno criticato Salvini perché alleato dei neonazisti ma gli fanno fare il ministro degli Interni. Si dicono ambientalisti ma votano i condoni. Si dicono in disaccordo su tutto ma poi si dicono garanti di altri quattro anni di governo. Credo che per l’Italia più che un annuncio sia una minaccia“.