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Il futuro dell'Unione Europea si gioca tra sovranisti ed europeisti

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La nuova sfida dell'Unione Europea è tra sovranisti ed europeisti. Nelle elezioni europee potrebbero delinearsi scenari nuovi per il futuro

La storica contrapposizione tra destra e sinistra perde legittiminità a favore della distinzione tra sovranisti ed europeisti. La vera sfida delle elezioni europee, infatti, si gioca tra due blocchi contrapposti. Da un lato coloro che intendono restituire sovranità ai paesi membri dell’Unione e dall’altro coloro che intendono proseguire l’integrazione. Il voto di domenica 26 maggio potrebbe incidere profonde modifiche sul futuro dell’Unione europea.

I sovranisti europei

Il leader del gruppo sovranista europeo è Matteo Salvini: insieme a lui concorrono anche Marine Le Pen, i tedeschi di AfD, i finlandesi del Finn Party, i danesi del Folkspartei e gli austriaci del Fpoe. Un posto di rilevanza è occupato anche dagli olandesi di Wilders, che però secondo gli exit poll non avrebbero ottenuto alcun seggio al Parlamento europeo. Ma il leader del Carroccio non demorde e continua la sua corsa sperando di ottenere un cospicuo numero di seggi all’Europarlamento.

L’obbiettivo, un po’ ambizioso, del gruppo sovranista è sbaragliare la maggioranza attuale tenuta dal partito popolare: in concreto intendono, però, diventare almeno il terzo partito del Parlamento. L’idea che lega questa compagine di forze politiche è la difesa dei confini nazionali e il tentativo di riappropriazione di alcune delle competenze affidate a Bruxelles.

Le forze populiste euroscettiche

All’interno del continuum tra sovranisti ed europeisti si collocano gli euroscettici, ovvero coloro che non si posizionano né a destre né a sinistra. Puntando sulla democrazie diretta, questi partiti non intendono distruggere l’Unione Europea, ma semplicemente rifondarla. Uno dei leader di spicco di questo gruppo è il Movimento 5 stelle all’interno del panorama italiano.

Gli europeisti

Il fronte europeista è pronto ad allearsi per contrastrare i sovranisti: l’accordo potrebbe partire tanto dal leader greco Tsipras quando dal francese Macron. All’interno del gruppo sono presenti anche i Socialisti e Democratici di Frans Timmermans che guardano ad un accordo con i Verdi o un dialogo con i Popolari di Manfred Weber.