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Dl Crescita, trovata mediazione tra Salva-Roma e Salva-comuni

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Castelli: "Norma corposa che allevia le problematiche delle amministrazioni coinvolte"

In Commissione è stato presentato un pacchetto di 16 emendamenti, tra cui spicca la proposta di trasferire una parte del debito di Roma allo Stato, così come quella per venire incontro ai comuni in dissesto. E’ questo il lavoro compiuto dai relatori al dl crescita, stando ai quali verrà anche creato un fondo dove far confluire tutti gli esborsi minori per la rinegoziazione dei mutui da parte del Commissario al debito di Roma. Sembra, insomma, che la Lega abbia ceduto sul Salva-Roma, ottenendo dall’altro lato l’approvazione al Salva-comuni. Il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, avrebbe detto: “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato a stretto contatto con i comuni capoluogo di città metropolitana, alcuni dei quali si trovano in una fase di riequilibrio finanziario, ovvero in dissesto e pre-dissesto finanziario. Stare al fianco delle Amministrazioni vuol dire garantire un’elevata qualità dei servizi pubblici ai cittadini che potrebbero vederli ridotti per responsabilità che spesso vanno imputate a vecchi amministratori”.

“Norma che allevia le problematiche”

La Castelli ha voluto precisare come dal confronto tecnico sia uscita una norma “corposa, che contribuisce a risolvere, o quanto meno alleviare, le problematiche delle amministrazioni coinvolte. I relatori al provvedimento hanno infatti presentato un emendamento al Decreto Crescita, cui abbiamo lavorato da ultimo in questa fase di conversione, in virtù del quale, attingendo ai risparmi derivati dalla rimodulazione del debito di Roma Capitale, abbiamo istituito un fondo finalizzato al concorso al pagamento del debito dei comuni capoluogo di città metropolitana”.

Le altre norme

Diverse le norme presentate, tra cui una per “salvare” i fornitori di Mercatone Uno, mentre la “mini tassa” per chi decide di trasferire la residenza in Italia si potrà applicare anche agli sportivi professionisti. Aumenta la platea dei risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie che possono accedere al Fir. Ci sarà inoltre la garanzia pubblica fino alla fine dell’anno sui bond di Banca Carige.