> > Di Maio agli Esteri, telefonata Merkel-Mattarella: cancelliera delusa

Di Maio agli Esteri, telefonata Merkel-Mattarella: cancelliera delusa

di-maio-esteri-merkel

Secondo Dagospia Angela Merkel avrebbe telefonato a Sergio Mattarella, esprimendo disappunto per la scelta Luigi Di Maio come ministro degli Esteri.

A poche ore dall’annuncio della lista dei ministri del Conte II arrivano le prime reazioni internazionali sul nuovo governo italiano. Secondo un’indiscrezione riportata da Dagospia, il nome di Luigi Di Maio al ministero degli Esteri non sarebbe stato gradito da Angela Merkel. La cancelliera tedesca avrebbe infatti telefonato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo il proprio disappunto nel non aver visto riconfermato il precedente ministro Enzo Moavero Milanesi.

Di Maio agli esteri, delusione Merkel

Stando a quanto è stato riferito da Dagospia, la Merkel avrebbe immediatamente telefonato a Mattarella non appena saputa la nomina di Luigi Di Maio a ministro degli Esteri. La cancelliera si sarebbe infatti detta “delusa per la scelta del nome”, che va a sostituire quello del tecnico Enzo Moavero Milanesi. Una preferenza quella della Merkel che potrebbe essere dovuta al curriculum più consistente del predecessore di Di Maio alla Farnesina.

Moavero Milanesi era infatti già stato ministro degli Affari Europei durante i governi presieduti da Mario Monti e da Enrico Letta. In precedenza era stato anche giudice di primo grado presso la Corte di giustizia dell unione Europea in Lussemburgo.

L’indiscrezione di Roberto D’Agostino

In aggiunta alla notizia della presunta telefonata Merkel-Mattarella, il fondatore di Dagospia Roberto D’Agostino riferisce come la scelta di Di Maio agli Esteri non sia casuale. Secondo D’Agostino infatti, l’ex ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico avrebbe scelto la Farnesina perché: “Ha visto che nel cerimoniale di Stato, il ministro degli Esteri viene subito dopo il presidente del Consiglio, prima ancora di Interno ed Economia”. Una mera scelta di visibilità dunque, attuata in vista della cancellazione della carica di vicepremier in precedenza occupata proprio da Di Maio.