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Limite all'uso del contante: M5S e Italia Viva contro Conte

Limite uso contante

Teresa Bellanova avrebbe ribadito più volte in cdm la sua contrarietà al provvedimento, che secondo lei danneggerebbe i consumi.

Non sono mancate le polemiche dopo il Consiglio dei Ministri di martedì 15 ottobre 2019 in cui il governo approvato salvo intese il Decreto Fiscale e il Ddl di bilancio. In particolare Teresa Bellanova pare non abbia accettato la diminuzione del limite all’uso del contante, e così anche alcuni grillini.

Rivolta contro limite all’uso del contante

Uno degli obiettivi del governo è infatti incentivare i pagamenti elettronici con l’obiettivo di diminuire l’evasione. Per fare questo starebbe pensando a bonus fiscali per chi paga con bancomat o carta di credito ma anche ad un ulteriore limite all’utilizzo del denaro contante.

Il tetto attualmente previsto è fissato a 3.000 euro, ma l’esecutivo vorrebbe portarlo a 1.000. Non è ancora chiaro se la riduzione avverrà già dal prossimo anno o se si passerà ad una fase intermedia in cui il tetto sarà di 2.000 euro.

Il provvedimento non sarebbe però gradito ai renziani e in particolare a Teresa Bellanova, che stando ad alcune fonti avrebbe alzato un muro in cdm. La titolare del Ministero per l’Agricoltura avrebbe infatti detto che limitare la circolazione del contante “penalizza i consumi e non c’entra nulla con la lotta all’evasione“. Contemporaneamente lo stesso Renzi, in onda a Porta a Porta mentre si confrontava con Salvini, ha ribadito che contante ed evasione non sono così strettamente collegati.

Ad essere d’accordo con i membri di Italia Viva ci sarebbero però anche alcuni eletti dei Cinque Stelle. “Un conto è la lotta all’evasione, un conto fare regali alle banche o alle multinazionali“, scrive Di Maio. Alessio Villarosa, sottosegretario all’Economia, ha condiviso il suo post aggiungendo che “non ha senso questa fissazione sui Pos“.

Ci sarebbero poi altri parlamentari grillini contrari alla misura. Secondo loro infatti andrebbe a vantaggio delle sole banche che guadagnerebbero dalle commissioni. Qualcuno si sarebbe quindi chiesto di chi sia la manina che ha inserito il provvedimento nel Ddl di bilancio.