In un intervento pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, Claudio Cominardi si chiede perché non dare anche in Italia, come sta accadendo in altri stati europei, la possibilità di lavorare 5 ore al giorno.
Lavorare 5 ore al giorno
Secondo l’esponente del Movimento Cinque Stelle questo manterrebbe inalterata la produttività del dipendente, che avrebbe però più tempo libero a sua disposizione. La proposta giunge dopo che il tedesco Lasse Rheingans l’ha sperimentata nella sua azienda, ottenendo ottimi risultati.
L’imprenditore ha imposto ai suoi lavoratori un orario di 5 ore giornaliere. Nonostante la diminuzione del monte orario, ha notato che la loro produttività è rimasta invariata. Cosa che lui stesso aveva già sperimentato da dipendente quando aveva chiesto una riduzione delle ore (e di conseguenza anche dello stipendio) per seguire i suoi figli. Accortosi che riusciva a svolgere la stessa quantità di lavoro, chiese e ottenne dal titolare un aumento.
Per riuscire ad essere ugualmente produttivi avendo a disposizione meno tempo, naturalmente ci sono delle regole da seguire. Per esempio il divieto di utilizzare smarthpone e di chiacchierare con i colleghi o la possibilità di entrare nelle mail solo due volte al giorno.
Portando la Germania come esempio principale, Cominardi continua dicendo che molte aziende stanno pensando di attuare la cosiddetta “Rivoluzione delle 5 ore“. Questo perché secondo lui aumenterebbe l’impegno, la creatività e la felicità di tutti. A chi sostiene che ciò non possa funzionare e che non sarebbe una ricetta necessaria a risollevare l’Italia dalle classifiche europee, risponde che “anziché fasciarsi la testa prima del tempo, varrebbe la pensa provare“.