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Salvini contro Conte: "La querela? Prenda il numerino"

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Altissima tensione al governo sul tema Mes: botta e risposta tra Conte e Salvini che minacciano azioni legali.

Prosegue da ieri il botta e risposta tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte in relazione al Mes. L’ex ministro dell’Interno ha infatti accusato il Presidente del Consiglio di aver compiuto “un attentato alla sovranità nazionale” riferendosi ovviamente all’adesione dell’Italia al Fondo Salva Stati dell’Europa. Conte ha quindi minacciato una querela contro Salvini, che non sembra però essersi intimidito: “Vuole querelarmi? Prenda il numerino” ha risposto il leader della Lega.

Salvini contro Conte sul Mes

Il dibattito sul Mes si fa sempre più incandescente. L’ultimo capitolo della battaglia riguarda Matteo Salvini e Giuseppe Conte che non si sono risparmiati arrivando anche a minacciare azioni legali. Dopo le dichiarazioni del leghista, infatti, il premier ha minacciato querela, ma Salvini ha ironizzato: “Leggo che Conte mi vuole querelare: allora prenda il bigliettino e si metta in fila. Prima ci sono Carola e la Cucchi. Sia più umile che poi l’arroganza porta male“. Il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, ha chiesto le dimissioni del presidente del Consiglio.

Il botta e risposta

Dopo le accuse di Salvini, Conte era intervenuto sul tema annunciando il suo intervento lunedì alla Camera: “Spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne e mistificazioni. Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io lo querelerò per calunnia. Vorrei chiarire agli italiani che io non ho l’immunità, lui sì, e ne ha già approfittato per il caso Diciotti. Veda questa volta di non approfittarne più“. Dalla parte di Conte si schiera Nicola Zingaretti, che ha detto: “La Lega vive alimentando paure. Quando era al governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva stati. Ora diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e la sua credibilità. Non lo permetteremo“.

Di Maio: “Massima fiducia”

Il leader politico del Movimento 5 Stelle ha parlato al termine dell’assemblea riunitasi a Montecitorio: “Non è il fatto che si modifichi il Mes, ma il come. C’è massima fiducia in Conte e Gualtieri, ma è evidente che occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell’Italia. Resta solida la nostra appartenenza ad Euro ed Europa, malgrado ciò se qualcosa non è accettabile va migliorata“.