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Taglio dei parlamentari, mancano le firme: slitta il deposito in Cassazione

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Dietrofront sul taglio dei parlamentari: rinviato il deposito in Cassazione per la mancanza delle firme necessarie.

Brusca frenata nella vicenda del taglio dei parlamentari: il deposito in Cassazione era infatti previsto per la mattinata di giovedì 9 gennaio alle 11, ma è slittato a causa della mancanza di alcune adesioni. Le firme richieste per il referendum sono 64, ma alcuni senatori, sembra 8, si sarebbero tirati indietro proprio nelle ultime ore. Stando alle prime informazioni sarà fissato nelle prossime ore un nuovo appuntamento entro il 12 gennaio in Cassazione.

Taglio dei parlamentari: mancano le firme

La notizia dello slittamento è arrivata nella stessa mattinata in cui sarebbe dovuto avvenire il deposito. Andrea Cangini, uno dei tre parlamentari promotori dell’iniziativa ha assicurato di essere già al lavoro per stabilire una nuova data entro il termine ultimo fissato per il 12 gennaio: “Altri si stanno aggiungendo per cui per correttezza abbiamo chiesto alla Cassazione uno slittamento” ha detto. La notizia è arrivata a sorpresa, dato che nei giorni scorsi era stato raggiunto il numero di 66: sarebbero 8 i senatori che all’ultimo momento avrebbero fatto marcia indietro facendo perdere il numero minimo necessario che mette ora in bilico lo svolgimento del referendum che dovrebbe tenersi in primavera.

I motivi del dietrofront

Sarebbero ben 8 i senatori che hanno deciso di fare marcia indietro e i motivi, sempre secondo Cangini, sono riconducibili a pressioni su vari fronti: “Si è diffusa – ha spiegato – la convinzione che il referendum possa accorciare la vita della legislatura“. Il dietrofront sarebbe stato comunicato proprio mentre i promotori della raccolta stavano chiudendo il verbale, la cui consegna è stata bloccata. Le nuove firme dovranno essere raccolte e verbalizzate entro il 12 gennaio e potranno essere consegnate in Cassazione entro il giorno successivo.