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Sgarbi sulle elezioni regionali: "Voglio il movimento dei citofonisti"

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Commentando i risultati delle elezioni regionali in Emilia Romagna, Vittorio Sgarbi ha auspicato la creazione del movimento dei citofonisti.

Nella puntata andata in onda il 29 gennaio del programma di La7 L’aria che tira, il parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi ha espresso la sua opinione sulle passate elezioni regionali di domenica 26, auspicando la creazione di un movimento dei citofonisti analogo a quello delle sardine. Sgarbi, peraltro unico eletto di Forza Italia alle regionali in Emilia Romagna, ha inoltre commentato il risultato della coalizione di centrodestra definendolo una vittoria se rapportato allo scenario nazionale.

Sgarbi commenta le elezioni regionali

Intervenendo nel dibattito in studio, Vittorio Sgarbi suggerisce come il centrodestra dovrebbe seguire la strada della politica del citofono inaugurata da Matteo Salvini: “Io vorrei fare il movimento dei citofonisti, come le sardine. Persone che suonano continuamente per essere accolte, perché in fondo bastava che quello aprisse [la famiglia italo-tunisina a cui Salvini citofonò lo scorso 22 gennaio ndr] e lo invitasse a prendere un caffè. Io suono citofoni continuamente, mangio in molti posti d’Italia e sono molto ben accolto. […] A me aprono tutti e anche a Salvini potrebbero aprire in tanti”.

Parlando poi dei risultati del centrodestra in Emilia Romagna, Sgarbi ha sottolineato come un 45% preso in una regione storicamente rossa si possa tradurre in percentuali molto più alte a livello nazionale: “Se tu guardi i dati, Bonaccini parte dal 48% e arriva al 51%, la Borgonzoni parte dal 45% che p un dato enorme, se fai il 45% in Emilia Romagna fai il 58% in tutto il resto d’Italia abbiamo praticamente già vinto le elezioni”.

La debacle di Forza Italia

Sgarbi commenta infine il deludente risultato ottenuto dalla sua Forza Italia, per la quale è stato l’unico consigliere regionale eletto in Emilia Romagna nella circoscrizione di Bologna: “Io sono stato chiamato gli ultimi dieci giorni, però il dato vero è che noi avremmo stravinto se Forza Italia avesse fatto non dico il 10% ma il 6%. Quando Fratelli d’Italia fa il 9% e i miei amici di ventura il 2,6% c’è un buco grave di gente che ha perso fiducia in Berlusconi, la sconfitta è stata quella: Berlusconi non è stato in gradi di portare quel minimo di voti che avrebbero fatto arrivare il 45%a 50%”.