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Alessandro Sallusti sospetta: "Conte usa Sanremo e virus per distrarre"

Alessandro Sallusti Conte

Il direttore Alessandro Sallusti si è scagliato contro il governo Conte, reo di distrarre gli italiani da crisi e problemi.

Dalle colonne del Giornale, Alessandro Sallusti muove una critica velata a Giuseppe Conte e al suo governo, accusato di utilizzare il coronavirus e il Festival di Sanremo per oscurare i reali problemi della politica.

Alessandro Sallusti contro Conte

Non è ignota la posizione complessivamente critica del direttore nei confronti dell’attuale governo giallorosso, ribadita in prima pagina a poche ore dall’inizio del Festival di Sanremo. Un argomento che, a suo dire, terrà occupate le menti degli italiani per una settimana facendo loro dimenticare le crisi aziendali, la prescrizione, e altre questioni di cui dovrebbe occuparsi la politica. Un compito che fino a poco fa aveva svolto il coronavirus e prima ancora il citofono di Salvini.

E chissà cosa ci si inventerà lunedì prossimo, a sipario calato sulle canzonette, per continuare a distrarre il popolo prima che qualcuno della mandria si svegli e realizzi che questo governo ha battuto il record di improduttività“, si è chiesto ironicamente Sallusti. Gli esempi forniti per avvalorare questa tesi sono il fatto che nel 2020 l’esecutivo non ha ancora approvato nessuna legge e non ha mandato in porto nessuno dei principali dossier aperti. Vale a dire quelli relativi ad Alitalia, Ilva, tasse e prescrizione.

Proprio in merito a quest’ultimo tema ha voluto aggiungere che non dovrebbero scandalizzarsi per le lungaggini della giustizia, loro che “hanno stabilito il record per lungaggini della politica“. Per questo ha proposto l’introduzione della prescrizione anche in politica, facendo decadere il mandato qualora l’esecutivo non riuscisse a mantenere la parola data entro un certo tempo.


E poi un’altra parola su Sanremo. In conclusione, prima di citare dei versi danteschi, ha definito il Festival democratico, “come e forse più delle sardine“, e che farà passare la paura del virus, della crisi e “forse anche di Salvini“.