> > Salvini a Torino, ma spunta uno striscione: "Non ti vogliamo, muori"

Salvini a Torino, ma spunta uno striscione: "Non ti vogliamo, muori"

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Salvini ha visitato la città di Torino ed è stato accolto da un bagno di folla, ma non mancano le contestazioni: spunta uno striscione.

Uno stendardo di protesta sventola sul lingotto del capoluogo piemontese. Nonostante il bagno di folla a Torino, Matteo Salvini ha registrato alcune contestazioni: in particolare è apparso uno striscione contro di lui. Non appena entrato nella sala 500 del Lingotto, il leghista esordisce con una constatazione: “Non avete idea di quanta gente c’è qua fuori, come ex-ministro dell’Interno sto cercando di farne entrare un po’. È la dimostrazione che siamo sulla strada giusta anche per Torino 2021 e non solo a livello nazionale”. Ma di lì a poco arriva la sorpresa.

Torino, striscione contro Matteo Salvini

Venerdì 13 febbraio si è tenuto l’appuntamento con il leader della Lega a Torino in vista delle amministrative del 2021. Erano oltre 500 le persone all’interno della sala del Lingotto ad attendere il leader leghista, mentre altrettante stavano fuori per sperare di scattare un selfie con Salvini. Nonostante la folla plaudente, però, non sono mancate le contestazioni. Infatti, sul Lingotto è apparso uno strisicione contro Salvini che diceva: “Torino non ti vuole, muori“. Le stendardo è stato rimosso in tempi brevissimi, ma non hanno tardato ad arrivare i commenti. Fabrizio Ricca, assessore della Lega, ad esempio, ha detto: “Ecco i democratici di sinistra, minacce di morte contro il leader dell’opposizione. Ma noi non ci spaventiamo”.

Salvini invece si è rivolto a coloro che scendono in piazza contro di lui dicendo: “Non dico nulla, sono dei poveretti“. E infine, sulla manifestazione delle sardine che si svolgeva in concomitanza nel parco del Valentino: “Io non ho mai incontrato un Benetton in vita mia – ha aggiunto Salvini -. Ho visto che invece le sardine si trovano bene con i Benetton“. E attacca: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, dalla rivoluzione a Toscani”.