> > Mimmo Lucano, anche il Consiglio di Stato riabilita il "Modello Riace"

Mimmo Lucano, anche il Consiglio di Stato riabilita il "Modello Riace"

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Il Consiglio di Stato ha confermato l'annullamento del provvedimento che escludeva Riace dallo Sprar, accogliendo il ricorso della giunta Lucano.

A un anno di distanza dall’analogo parere positivo del Tar della Calabria anche il Consiglio di Stato conferma l’annullamento del provvedimento che aveva escluso il comune di Riace dallo Sprar, il Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati, e che era stato emanato dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini quando alla guida del piccolo paese del reggino c’era ancora Mimmo Lucano. La sentenza riabilita completamente dunque le politiche dell’ex primo cittadino, che avevano fatto balzare Riace agli onori delle cronache di tutto il mondo come modello per l’accoglienza dei migranti.

Il Consiglio di Stato dà ragione a Mimmo Lucano

Il ricorso contro il provvedimento dell’ex ministro Salvini era stato presentato il primo gennaio del 2019 dall’allora vice sindaco di Riace Vincenzo Gervasi, facente funzioni del sindaco Lucano dopo che lo stesso era stato sospeso dalla carica a seguito dell’inchiesta della procura di Locri sul modello di accoglienza che era stato istituito nel comune. Nel frattempo però, le elezioni amministrative del maggio 2019 avevano visto la vittoria del candidato leghista Antonio Trifoli, facendo così cadere nel dimenticatoio la disputa tra il comune e il Viminale.

Nell’elaborare la sentenza, sia il Tar della Calabria che il Consiglio di Stato avevano riscontrato numerose criticità nel provvedimento emanato dal ministero dell’Interno, tra cui ad esempio la mancanza di un termine preciso entro cui il comune avrebbe dovuto provvedere a risolvere le anomalie evidenziate dalle autorità, nonché il fatto che l’ordinanza stessa del ministero si basasse su un atto risalente a due anni prima; troppo datato per poter essere preso seriamente in considerazione al fine di una revoca dei finanziamenti statali per l’accoglienza dei migranti.

Finanziamenti statali che, come evidenzia sempre il Consiglio di Stato nella sua sentenza, erano stati appena rinnovati per un ulteriore triennio. Nel documento si legge infatti che l’atto: “Era stato adottato a distanza di un mese dall’adozione del provvedimento che aveva rifinanziato il sistema per il triennio successivo, nonostante i rilievi e le criticità manifestate dal ministero dell’Interno”. Il Consiglio di Stato ricorda inoltre come la collaborazione tra Riace e le autorità statali in merito all’accoglienza dei migranti risalisse al 1998 e che mai erano stati adottati provvedimenti lesivi a carico dell’amministrazione comunale. Riace rimarrà dunque all’interno dello Sprar, per la gioia di Mimmo Lucano e per il dispiacere del suo salviniano successore.