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Caso camici Lombardia, Fontana: "La verità verrà a galla"

coronavirus in lombardia

Le parole di Fontana sul caso dei camici medici in Lombardia: "Non tollero che si dubiti della mia integrità e di quella dei miei familiari".

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, è indagato dalla Procura di Milano per frode in pubbliche forniture per il caso dei camici medici approvvigionati da un’azienda facente capo al cognato del governatore senza nessuna gara d’appalto e poi fatta passare come una donazione. In questo caso per Fontana resterà da chiarire poi il sostanzioso bonifico, da 250mila, in favore del cognato, effettuato utilizzando un conto svizzero. Dalle accuse prova a difendersi lo stesso presidente della Lombardia che in Consiglio regionale ha chiesto di “voltare pagina” in quanto le accuse a lui rivolte sul caso sarebbe “sterili, inutili, strumentali e lesive della mia persona e della mia carica”.

Caso camici Lombardia, la risposta di Fontana

“Sono convinto che giorno dopo giorno la verità verrà a galla” ha detto Fontana. “Ho riflettuto molto sull’opportunità di intervenire oggi soprattutto per la preoccupazione di dare un’ulteriore cassa di risonanza per polemiche che ritengo sterili e strumentali. Ho deciso di venire qui per voltare pagina e con la volontà di andare oltre per affrontare le sfide e opportunità che ci aspettano”. “Le critiche alle mie azioni di governo – ha aggiunto – sono legittime, anzi doverose purché tengano conto della realtà. Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e di quella dei miei familiari”.

“Il mio coinvolgimento – dice ancora il presidente leghista della Lombardia – se di coinvolgimento si può parlare, non è nulla di più, nulla di meno se non che Regione Lombardia non ha speso un euro per i 50mila camici”. “Sono state coinvolte 5 aziende lombarde che hanno convertito la loro produzione e dalle quali la Regione ha acquistato i dispositivi con quantità e costi differenti”. “Dei rapporti negoziali a titolo oneroso tra Dama e Aria non ho saputo fino al 12 maggio scorso – ha aggiunto -. Sono tutt’ora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto ma poiché il male è negli occhi di chi guarda, ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni”. Fontana ha poi trattato il tema dei risvolti che la situazione innescatasi potrà avere sulla Lombardia: “A causa di tutti questi attacchi, Regione Lombardia ha subito un grave contraccolpo a livello di reputazione determinando un sentiment negativo e arrivando a mettere in discussione un’eccellenza, quella del sistema sanitario lombardo, riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Sulla Lombardia è stata fatta cadere la colpa di tagli alla sanità e da anni ogni finanziaria dello Stato ha imposto una riduzione del personale medico e infermieristico: ribadisco qui la necessità dell’Autonomia della gestione delle risorse. Contro di me, il mio partito e la coalizione di centrodestra è stata fatta una ricostruzione distorta. Quello che mi è dispiaciuto di più è l’attacco dello spirito lombardo, con l’atteggiamento di chi arriva quasi a godere delle disgrazie altrui”.