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Sindaco di Solbiate con Cagno: "Zero fatturato in 3 mesi: ho chiesto bonus"

sindaco Solbiate con Cagno bonus 600 euro

Anche il sindaco Solbiate con Cagno (Como) ha richiesto bonus da 600 euro. "Non l'ho fatto per rubare: ho avuto zero fatturato in 3 mesi", ha detto.

Mentre Di Maio ha assicurato che i deputati del Movimento rinunceranno alla privacy per rendere noto il nome di chi tra loro ha richiesto il bonus da 600 euro, aumentano i sindaci e i consiglieri comunali che rivelano di aver usufruito del sussidio erogato dall’Inps. Tra loro, c’è anche il sindaco di Solbiate con Cagno, in provincia di Como, il quale ha spiegato perché ha richiesto il bonus da 600 euro.

Sindaco di Solbiate con Cagno: bonus da 600 euro

Federico Broggi, sindaco di Solbiate con Cagno, comune di circa 4.000 abitanti in provincia di Como, ha spiegato di avere richiesto il bonus da 600 euro. Le sue dichiarazioni arrivano dopo “l’autodenuncia” di Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano, la quale ha sottolineato che la situazione di sindaci, assessori e consiglieri comunali è diversa da quella dei deputati che hanno chiesto e ottenuto il sussidio.

Del suo stesso parere il primo cittadino comasco, il quale ha spiegato: “Non aspetto che qualcuno trafughi notizie né che l’Inps renda noti i nomi, ma preferisco dire subito che, pur essendo sindaco di un piccolo comune, ho chiesto il bonus da 600 euro come libero professionista. E non l’ho fatto per rubare qualcosa, ma per un semplice e chiaro motivo: dopo l’ultima fattura del 26 febbraio, a marzo, aprile e maggio ho fatturato zero con la mia partita Iva“.

Nonostante la sua dedizione per la politica, Broggi vive e si mantiene grazie a un altro lavoro. Il sindaco lo ha detto chiaramente: “Il mio lavoro non è quello del sindaco (tra meno di 4 anni io ho finito). Ma quello di fare selezione del personale. Anche oggi sto dedicando più tempo al comune che al mio vero lavoro (pensate com’è felice la mia azienda!). Perché ogni giorno Regione e Governo emanano norme su norme che poi ci smazziamo noi”. Broggi, che è anche segretario provinciale del Pd, in un lungo post su Facebook ha aggiunto: “Nonostante il non fatturato di 3 mesi, tra luglio e ottobre ho giustamente versato e verserò quasi 3.000 euro di contributi e tasse (perché a differenza di altri non evado). Nonostante tutto ciò, ho continuato a saldare gli impegni presi negli anni precedenti, che, evidentemente, sono stati assunti sulla base delle entrate attese”.

Quindi ha tenuto a sottolineare: “Nel 2019 con la mia partita Iva ho fatturato, con 9 fatture, 17.100 euro lordi, cioè meno di quanto guadagna un deputato in un mese”. Sulla scia della Pirovano, ha così ribadito l’esigenza di riflettere sul “senso di fare questi accostamenti”. E ancora: “Mi si spieghi però perché se un amministratore comunale ha preso la cassa integrazione va bene, mentre se prendi i 600 euro no. Onestamente la differenza fatico a vederla”.