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Parlamento italiano: a quanto ammontano i suoi costi annui?

Il referendum per il taglio dei parlamentari slitterà?

Con una spesa media annua di oltre un miliardo e mezzo, i costi del Parlamento italiano sono i più alti d'Europa.

A pochi giorni dal referendum sul taglio dei parlamentari si continua a ragionare su quanto si potrebbe risparmiare se il Parlamento italiano avesse 345 rappresentanti in meno come previsto dalla riforma oggetto della consultazione popolare: osservando le spese annue, i risparmi potrebbero essere pari al 6% degli attuali costi delle nostre Camere.

Costi del parlamento italiano

Tra stipendi, rimborsi, pensioni, ex vitalizi e contributi vari, la macchina parlamentare costa circa 1,6 miliardi di euro all’anno. Leggendo il bilancio di previsione del 2019 si nota infatti che la Camera costa 970 milioni mentre il Senato 550. In particolare 538 milioni sono spesi per le spese correnti di funzionamento mentre 413 per quelle previdenziali, vale a dire per pensioni di ex deputati ed ex dipendenti.

Si tratta di cifre molto alte se confrontate con quelle degli altri paesi europei. Tenendo in considerazione soltanto la Camera, essa costerebbe ad ogni italiano 16,2 euro all’anno. Il Bundestag tedesco invece, che spende quasi allo stesso modo ma ha più rappresentanti e una popolazione maggiore, grava su ciascun cittadino per 14,1 euro ogni anno. Seguono poi l’Assemblea Nazionale francese, che con i suoi 577 deputati costa 570 milioni l’anno, vale a dire 7,7 euro per ogni cittadino. La House of Commons britannica che spende 226 milioni costando soltanto 3,74 euro a persona. E il Congreso de los diputados spagnolo che costa ai cittadini un decimo della Camera italiana: con una spesa di 85 milioni per 350 membri, grava sulle finanze degli spagnoli per 1,8 euro all’anno.

Ora, considerando che riducendo il numero di deputati e senatori si potrebbero risparmiare 100 milioni annui (che poi diventerebbero meno, tenendo conto del netto e non del lordo dei loro stipendi), la spesa parlamentare calerebbe del 6,25%. Non solo. Luigi di Maio ha annunciato di voler proporre, a partire dal 22 settembre, anche il taglio degli stipendi dei rappresentanti politici. In previsione i risparmi potrebbero quindi essere anche maggiori.