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Salvini: "Aborto? Lasciamo decidere le donne del loro futuro"

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Nel dibattito sull'aborto e sulla pillola Ru486, Salvini invita a lasciar decidere le donne del proprio futuro.

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante un comizio a Venaria per sostenere il candidato sindaco del Carroccio, ha detto la sua sulla proposta dell’assessore della giunta Cirio, Maurizio Marrone, esponente di Fratelli d’Italia, che in Piemonte vorrebbe lo stop alla Ru486 nei consultori, imponendo quindi il ricovero alle donne che intendono ricorrere all’aborto farmacologico, ribaltando così le nuove disposizioni del ministero della Salute in tema di interruzione di gravidanza. Salvini sul tema aborto ha detto: “Lasciamo che siano le donne a decidere della loro vita e del loro futuro”.

Salvini: “Aborto? Devono decidere le donne”

“L’argomento – si legge in una nota dell’assessorato alla Sanità della Regione – non è ancora approdato al tavolo della Giunta regionale, né è stato oggetto di valutazioni etiche da parte dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, che attende di conoscere il quadro completo degli approfondimenti legali in corso”. Pare poi che il governo centrale sia già pronto ad impugnare la delibera qualora questa venisse applicata.

Secondo le linee guida del ministero della Salute, sentito il parere del Consiglio Superiore di Sanità, la pillola può essere assunta anche in regime di day hospital. Quando la Ru486 fu approvata anche in Italia dall’Aifa, nel 2009, l’orientamento infatti era quello di vincolare il suo utilizzo al ricovero ordinario di almeno 3 giorni, indicazione accolta da buona parte delle Regioni. Alcune, tra cui l’Umbria, avevano invece scelto in autonomia di consentire anche il day hospital. Pochi mesi fa la decisione dell’attuale presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, di cancellare l’ordinanza per tornare al ricovero obbligatorio, aveva suscitato molte polemiche. Per questo il ministro Speranza ha deciso di aggiornare le linee guida per uniformare l’utilizzo del farmaco sul territorio nazionale, “presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital”. Questo anche tenuto conto, si legge nelle linee guida, “del ricorso nella gran parte degli altri Paesi Europei al metodo farmacologico di interruzione della gravidanza in regime di day hospital e ambulatoriale”.