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Covid in Campania, De Luca contro Dpcm: "Chiudete tutto"

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Il nuovo Dpcm non va bene nemmeno al Presidente della Campania De Luca, che auspicava misure più severe

Il nuovo Dpcm firmato dal Governo per contenere la diffusione del Covid non va bene nemmeno al Presidente della Regione Campania De Luca, dopo che per tutta la giornata di giovedì 5 novembre si erano susseguite le proteste di molti altri presidenti, tra cui Fontana (che ha parlato di uno schiaffo alla Lombardia), Zaia e Musumeci. Il decreto entrerà in vigore a partire da venerdì 6 novembre e suddivide l’Italia in tre zone di rischio: gialla, arancione e rossa. “Rimango convinto della necessità di misure nazionali unitarie, anche più rigorose, per una azione più efficace di contrasto al Covid, a fronte di una diffusione sostanzialmente omogenea del contagio”, ha principiato De Luca -. Per quello che ci riguarda, sarebbe fuori luogo ogni atteggiamento di autoconsolazione e di rilassamento”.

Covid in Campania, De Luca contro Dpcm

Tutti avevano pensato che la Campania, visto l’alto numero dei contagi, fosse dichiarata zona arancione, mentre De Luca chiedeva addirittura la zona rossa. Tuttavia Conte ha reso noto che la regione rientra nella zona gialla. “La situazione è pesante – dice De Luca -. E si rischia ora un paradosso: che chi è in zona rossa o arancione fra un mese riapre tutte le attività, avendo frenato il contagio; e chi oggi chiude gli occhi, dovrà bloccare tutto nel periodo natalizio. Deve essere chiaro che da oggi in poi saranno decisivi i comportamenti dei concittadini”.

E ancora: “Il contagio non scomparirà da solo. E il rischio di avere situazioni drammatiche è dietro l’angolo. Comportamenti irresponsabili, ancora largamente presenti nei nostri territori, rischiano di pregiudicare tutto e di far saltare due dati per noi decisivi che stiamo difendendo con l’impegno straordinario di tutto il personale sanitario: una presenza contenuta nelle terapie intensive, e un numero contenuto di persone che perdono la vita in relazione alla popolazione residente”.

L’invito ai sindaci

Il governatore campano ha quindi incitato i sindaci e gli amministratori locali a non abbassare la guardia e a predisporre e adottare misure che possano ridurre la diffusione del virus nelle loro città. “Ho detto, e ripeto, che dobbiamo considerarci la realtà più esposta, e che dobbiamo adottare prima di altri, e con più rigore, le misure necessarie. Invito i Sindaci a predisporre da oggi la chiusura dei lungomare e di parte dei centri storici nei fine settimana. Non possiamo tollerare che ci siano, in questa situazione, migliaia di persone che vanno a passeggio come se niente fosse. Invito a predisporre attività di controllo e di sanzione per chi ancora oggi, gira senza mascherina”.

Infine: “Sollecito il Governo a decidere misure immediate per i congedi parentali o i bonus baby-sitter per le mamme impegnate nella cura dei bambini più piccoli. Per il resto, attendiamo di vedere e valutare le misure di ristoro economico annunciate dal Governo, chiarendo da subito che la proroga dei termini ordinari per versamenti Iva e ritenute, non può che essere una misura di carattere generale”.