Mentre gli esperti del Comitato tecnico scientifico chiedono al governo una stretta da attuare in occasione delle festività, si fanno strada diverse ipotesi su come metterla in atto: una di esse sarebbe quella di rendere il paese zona rossa da Natale all’Epifania con l’istituzione di un coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20.
Zona rossa da Natale a Capodanno: l’ipotesi
Si tratterebbe della pista più drastica che prevedrebbe il divieto di uscire di casa se non per comprovare esigenze e la chiusura delle attività commerciali compresi bar e ristoranti. A questa ipotesi si aggiunge quella, leggermente più soft, sostenuta dai ministri rigoristi Speranza, Boccia e Franceschini. Costoro starebbero spingendo per un lockdown nei giorni festivi e prefestivi. Si tratterebbe dunque in totale di dodici giorni: 19-20 e 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio.
L’obiettivo è quello di impedire il formarsi di assembramenti nelle grandi città come accaduto nel precedente weekend ma anche di scongiurare il rischio di pranzi e cenoni. “Ciò che è accaduto nel week-end, con le strade dello shopping piene, le resse davanti ai negozi, i bar affollati per l’aperitivo è inaccettabile. Se non decidiamo misure forti, a gennaio ci troveremo con gli ospedali di nuovo al collasso e migliaia di morti“, avrebbero dichiarato.
L’alternativa: la zona arancione nazionale
Il premier Giuseppe Conte preferirebbe invece una zona arancione nazionale nelle stesse date o nello stesso periodo in modo da salvare negozi e libertà di movimento. La decisione definitiva dovrebbe giungere tra la serata di martedì 15 e mercoledì 16, forse passando per il Parlamento dato che nelle stesse ore è chiamato a votare alcune mozioni sulla libertà di spostamento tra comuni confinanti il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio.