> > Crisi di governo: ipotesi dimissioni e Conte ter allargato a Italia Viva

Crisi di governo: ipotesi dimissioni e Conte ter allargato a Italia Viva

Conte ter Italia Viva

Un Conte ter allargato anche a Italia Viva e ai centristi: sarebbe questa l'ipotesi al momento più accreditata per risolvere la crisi di governo.

Di fronte alla difficoltà di trovare responsabili pronti a sostenere l’esecutivo e dell’imminente voto sulla relazione di Bonafede che potrebbe far andare sotto la maggioranza, la via del Premier sarebbe quella di dare vita ad un Conte ter comprendente anche Italia Viva.

Conte ter con Italia Viva

A spingere per questa strada sarebbero sia Partito Democratico che Movimento Cinque Stelle. La prima forza politica sta infatti tentando di riallacciare i rapporti con Matteo Renzi e la seconda, che poco gradisce la conta sul suo capodelegazione, sarebbe pronta ad accettare che la maggioranza si ricomponga con Italia Viva e magari qualche senatore centrista.

Se si riuscisse a trovare un’intesa per un nuovo esecutivo, Conte sarebbe così pronto a presentarsi al Quirinale per dimettersi e ricevere un incarico per la formazione di un terzo governo a sua guida. Si chiamerebbe “governo di salvezza nazionale” e potrebbe comprendere anche pezzi dell’area moderata di centrodestra a cui si starebbe appellando per collaborare. Dando per scontata infatti la contrarietà di Lega e Fratelli d’Italia, potrebbe invece materializzarsi l’appoggio al progetto dei centristi e magari pezzi di Forza Italia.

In questo modo Conte resterebbe a Palazzo Chigi ma con un ruolo dimensionato. Ancora da chiarire se ciò possa accadere prima o dopo il voto in Senato sulla giustizia, dove al momento i numeri sono strettissimi. I sì certi, sulla carta ed escludendo possibili assenze giustificate, sono infatti 145 (36 Pd, 92 M5s, 6 Leu, 5 Maie, 6 su 8 delle Autonomie). Casini ha spiegato che sarà difficile il suo voto favorevole e sulla presenza della senatrice a vita Elena Cattaneo non si hanno certezze.

L’ipotesi elezioni anticipate

Resta ancora sul tavolo l’ipotesi elezioni anticipate, nel caso in cui, dopo le dimissioni, Conte non riuscisse a trovare i numeri necessari per dare vita al suo terzo esecutivo. In tal caso, riferisce Affari Italiani, nei corridoi di Palazzo Chigi già si vocifera circa la data in cui gli italiani potrebbero tornare alle urne, il prossimo 11 aprile.

Tempistiche che però non piacerebbero al Quirinale, secondo cui il voto in aprile sarebbe “un azzardo” perchè “vorrebbe dire fare campagna elettorale, cene elettorali, comizi e riunioni durante la terza ondata”. Il Colle preferirebbe prendere tempo formando un governo elettorale e rimandando le eventuali elezioni a giugno.