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Moratti si scusa con gli anziani lombardi per il caso Aria

Moratti si scusa con gli anziani lombardi per il caso Aria

La vicepresidente del Pirellone Moratti si scusa con gli anziani lombardi per il caso Aria e difende il modello Lombardia in tema di sanità

Letizia Moratti si scusa con gli anziani della Lombardia per i disservizi nelle prenotazioni per i vaccini anti covid. Il vicepresidente di Regione Lombardia ed assessore al Welfare lo ha fatto in un’intervista a La Repubblica. La Moratti ha voluto scusarsi con tutti i cittadini ma in particolare con gli anziani dopo il flop della società regionale Aria nella gestione delle prenotazioni. Nelle ultime due settimane la campagna vaccinale lombarda aveva assunto toni a metà fra macchietta e scandalo, e la vicepresidente ha voluto dire la sua.

Moratti si scusa: arriva Poste Italiane

E lo ha fatto assicurando a tutti che con la nuova piattaforma di Poste non ci saranno più problemi. Tuttavia la Moratti non è caduta nel “trappolone” di prefigurare da subito una rivoluzione in senso positivo. Il passaggio da Aria a Poste non sarà infatti rapidissimo. “La tecnologia di Poste ci assicura proprio questa ‘geolocalizzazione’ che incroci i cittadini da vaccinare con il centro vaccinale più vicino. Ma devo fare un avvertimento. Per serietà bisogna dire che abbiamo ancora questa ‘coda’ da gestire nel passaggio da Aria a Poste. È un passaggio che mi preoccupa e che durerà qualche giorno. Tuttavia abbiamo fatto in modo che Aria verifichi la lista degli over 80 e la incroci con gli elenchi delle Ats. Le stesse Agenzie di tutela della salute faranno un controllo di secondo livello per evitare il ripetersi di fatti incresciosi: anziani over 80 spediti troppo lontano da casa”.

Vaccini: i numeri della regione

Il nodo cruciale è rappresentato dai numeri sui vaccini lombardi, numeri finora miseri. Ma Moratti ha obiettato: “Il dato medio nazionale è del 44% e in Lombardia siamo sopra il 50%, con 430 mila anziani che hanno ricevuto almeno una dose. Per quanto riguarda tutti i vaccini fatti, siamo all’81% dell’utilizzo dei vaccini ricevuti, sopra altre regioni. Pensi che le nostre scorte di Pfizer sono scese sotto al 10%, seguendo le indicazioni del governo”. Ma il nervo scoperto resta quello del flop di Aria; Moratti era stata fra quelli, assieme a Guido Bertolaso, a fiutare per prima la pessima figura del Pirellone. E a divenirne parte non ci era stata.

Aria azzerata “con una mia clausola”

“Quella di azzerare il cda di Aria è stata una decisione tecnica, presa da tutta la giunta in maniera unanime, quindi da tutti i partiti. Aria aveva mostrato inadeguatezza a svolgere il compito che le era stato assegnato. Quando gli errori sono diventati inaccettabili siamo intervenuti assegnando le prenotazioni alla piattaforma di Poste, che fra l’altro è gratuita. I miei dubbi li avevo fin dall’inizio. Tuttavia non mi sono permessa di intervenire su un meccanismo che era già messo in piedi. Però è stato proprio grazie a una clausola di salvaguardia che ho fatto inserire io nel contratto che, alla fine, è stato possibile il cambiamento in corsa”.

La richiesta al governo

E con Roma come va? “Con il generale Figliuolo, Bertolaso ed io abbiamo un’interlocuzione costante. Il generale l’ho sentito anche questa mattina, collaboriamo benissimo e posso dirle che ha apprezzato il nostro modello di vaccinazione reattiva. Noi stiamo rispettando gli obiettivi indicati dal governo e le categorie stabilite. Tanto è vero che, a differenza di altri, non abbiamo ancora iniziato con i 70 enni“. Al governo ho chiesto di darci la possibilità di accedere alle liste dell’Inps per avere gli elenchi dei disabili. Da oggi nella Asst a Milano vacciniamo nel centro per grandi disabili”.

Il modello che esiste e resiste

Esiste quindi ancora un “modello Lombardia” o resiste solo nelle pine intenzioni della vicepresidente? “A parte questo problema di Aria che ci porteremo dietro fino al cambiamento con la tecnologia di Poste è un modello di efficienza. Se su 14 ospedali italiani citati nelle pubblicazioni internazionali 9 sono in Lombardia, qualcosa vorrà dire o no? Sicuramente c’è un tema di revisione di un modello che tenga conto della necessità di essere più vicini ai cittadini. Stiamo sperimentando modelli innovativi, come per esempio le cooperative di medici di medicina generale a Varese, Lecco e Bergamo”.

Il “campo minato” di Sputnik

In tema Sputnik in Lombardia Moratti glissa, il terreno infido perché chiama in causa una geopolitica che di questi tempi può rivelarsi urticante. “Io penso che sia meglio lasciare questa materia al governo centrale. Ovviamente ci auguriamo che ci siano sempre più vaccini, a patto che siano certificati da Ema e Aifa. Su Sputnik è in corso un’analisi in situ, in Russia, per verificare se tutta la filiera sia sicura, a partire dai laboratori. Vedremo. Intanto rivendico il nostro successo su AstraZeneca. Siamo stati noi a proporre il tavolo tecnico tra ministero, Istituto superiore di sanità e Aifa per smetterla di lavorare a compartimenti stagni”.