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Caos vaccini in Lombardia, Fontana cambia i vertici di Aria

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Caos vaccini in Lombardia, dove tira una “brutta Aria", la società che non riesce a gestire le prenotazioni vaccinali. La storia di speranze disattese.

Caos vaccini in Lombardia, dove tira una “brutta Aria”, con la società regionale al centro di disservizi, code e polemiche. In tacca di mira ci è finita Aria, la società regionale incaricata di gestire il sistema delle prenotazioni dei vaccini. Aria ha un problema che sembra irrisolvibile: gli sms di convocazione ai pazienti non arrivano. Il risultato? Moltissime dosi vanno a rischio di perdersi. E la soluzione? Chiedere l’impossibile alle aziende sanitarie, cioè convocare telefonicamente e freneticamente i cittadini. E se perfino il centrodestra lombardo, nella persona di Letizia Moratti, ha perso le staffe sul tema vuol dire che la questione è oltre l’asticella del consentito.

La svolta è arrivata nella tarda mattinata di lunedì 22 marzo, quando – secondo fonti della Lega – il governatore Attilio Fontana avrebbe iniziato una discussione in giunta regionale per il cambio dei vertici di Aria. Sul tavolo ci sarebbe l’ipotesi di affidare la società a un amministratore unico che avrebbe nelle sue mani i poteri di tutte le principali cariche attualmi.

Caos vaccini: come nacque Aria

Aria sta per Agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti. Era nata sotto l’egida delle grandi speranze: mettere ordine dove prima c’erano caos e sprechi. Nel 2019 vennero fuse tre società del Pirellone: Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde e Centrale Acquisti spa. Tutte e tre non erano molto quotate e finirono anche in fascicoli giudiziari. Quella fusione la ottenne l’assessore leghista al bilancio Davide Caparini. Aria però non ha rispettato le aspettative, soprattutto in punto di efficienza: già prima del pasticcio con gli sms la società aveva toppato l’anno scorso con l’inchiesta sulla fornitura dei camici. E tra le aziende con le quali la Regione (tramite la società) imbastiva un contratto di fornitura per oltre 400.000 euro c’era la Dama spa. Si tratta della ormai famosa azienda tessile di Varese di cui è titolare Andrea Dini, cognato del governatore Attilio Fontana.

Prima degli sms il caso camici

La faccenda venne sanata con la “pezza” della trasformazione della fornitura in donazione, Fontana finì rubricato in atti e cadde qualche testa, ma i guai operativi di Aria erano rimasti tutti. La gestione delle prenotazioni per vaccinare i lombardi doveva essere quindi una sorta di ‘riscatto’. non è andata così. E ci sono casi che lo dicono chiaramente: 300 e passa anziani convocati per sbaglio al Niguarda non sono robetta.

Bertolaso e Moratti cacciatori di teste

Tanto che Guido Berolaso, che è un pò il “Figliuolo lombardo” ha dato in escandescenze sui social. Si tratta di un caos che ha bissato a Como, Monza e Cremona. Ed ora è Letizia Moratti, numero due della giunta e assessore alla sanità, che chiede che rotolino teste. Come? Affidando le prenotazioni vaccinali alla piattaforma di Poste Italiane.