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Ponte Morandi: nuovi scricchiolii, stop al recupero dei beni

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Sono state interrotte le operazioni di recupero dei beni dalle case rimaste sotto alle macerie di Ponte Morandi a causa di scricchiolii sospetti.

Continua ad imporsi aspramente su Genova la paura concreta che un disastro come quello del 14 agosto possa ripetersi, e forse non è una cosa così assurda da pensare. E’ di stamattina la notizia che il sito del crollo di Ponte Morandi e le zone limitrofe sono state evacuate di nuovo, con l’interruzione dei lavori di recupero dei beni dalle case, a causa di prorompenti scricchiolii provenienti dal viadotto.

Zona evacuata per paura di un secondo crollo

Allarmismo ed evacuazioni di emergenza a Genova a causa di segnalazioni di scricchiolii e rumori poco rincuoranti provenienti proprio dal moncone est del viadotto Morandi: in via precauzionale il corpo dei Vigili del Fuoco ha dunque deciso di sgombrare l’area, dopo essersi accertato che i rumori non avessero altre fonti. Sono state dunque interrotte le operazioni di recupero dei beni da case e appartamenti demoliti e non. Gli accertamenti tecnici sono ancora in corso, mentre ai mezzi di soccorso è stato proibito l’ingresso in zona rossa fino a nuovo ordine.

La paura quindi non se ne va, anzi viene alimentata dall’ansia di perdere la propria casa e i propri averi a causa di un altro pezzo di ponte che potrebbe crollare. La zona è stata messa in sicurezza, ma l’allerta è massima e tutti gli ingressi nel perimetro a rischio sono stati sospesi.

Procura pronta alla demolizione

La procura di Genova, a causa della situazione preoccupante, si è detta pronta a richiedere l’immediata demolizione del moncone est pur di mettere al sicuro i cittadini e le case sottostanti. Se il corpo dei Vigili del Fuoco, nelle valutazioni tecniche dovesse accertare una reale minaccia di crollo, la magistratura genovese ha affermato che sarà subito richiesto di buttare giù il pezzo pericolante del ponte. Il moncone d’altronde era già stato sequestrato il 17 agosto, dopo il crollo della campata, per cui il processo di demolizione potrebbe essere più veloce di quanto in realtà non si pensi.

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Le parole di Salvini

Molto significativo è stato in questi giorni, riguardo al crollo del viadotto sul Polcevera e la revoca della concessione ad Autostrade, l’intervento del Ministro dell’Interno, nonché vice-premier, Matteo Salvini. Egli è infatti intervenuto come ospite alla trasmissione Agorà, su Rai Tre: ” La revoca della concessione ad Autostrade non arriverà in 15 giorni, perché giustamente, essendo un paese civile, ci sarà spazio per la controparte per spiegare cosa ha fatto, cosa non ha fatto, per giustificarsi e quindi durerà alcune settimane questo percorso. Durante queste settimane valuteremo cosa è meglio per gli italiani” spiega l’eurodeputato.

Tuttavia la nazionalizzazione del circuito delle autostrade italiane rimane una visione irreale, per ora non realizzabile e forse neanche conveniente per il paese: “Io sono a favore di una compresenza e di una sana competizione controllata tra pubblico e privatoconclude infatti Salvini, facendo capire che la direzione da prendere per ora non è ancora così chiara. Non ci resta che aspettare i prossimi giorni per capirne di più rispetto alla questione e alla decisione del governo in merito.