Giampiero Casoni Una portaerei piena di rifiuti tossici è stata affondata nell’Atlantico dal Brasile, la Foch è stata lasciata andare perché il traino del gigante sarebbe stato “più rischioso” o magari più dispendioso. E l’annuncio della Marina del Brasile sull’affondamento dell’ex portaerei Foch, carica di amianto, vernici e altri rifiuti tossici ha sconvolto il mondo e messo sul piede di guerra procure ed associazioni ambientaliste. La decisione sarebbe maturata con questa motivazione: “Il naufragio pianificato e controllato della nave è avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì” a circa 350 km dalla costa brasiliana, in un’area “di circa 5.000 metri di profondità”.
Portaerei piena di rifiuti tossici affondata in mare
Si, ma perché affondarla se è era una bomba ecologica? La Marina aveva ritenuto di non avere altra scelta: lo stato “molto degradato di questo vecchio scafo lungo 266 metri descritto come “pacco tossico da 30.000 tonnellate” dall’associazione Robin des Bois, lo avrebbe imposto. “Di fronte ai rischi connessi al traino e a causa del deterioramento dello scafo, l’unica soluzione è abbandonarla affondandola in modo controllato”. C’era stato un tentativo di un magistrato federale brasiliano di bloccare l’affondamento. I ricorsi spiegano che la portaerei “contiene 9,6 tonnellate di amianto, una sostanza potenzialmente tossica e cancerogena, oltre a 644 tonnellate di inchiostri e altri materiali pericolosi”.
Grave rischio di una catastrofe ambientale
C’è il “rischio di gravi danni ambientali, in particolare perché lo scafo è danneggiato”. Greenpeace, Sea Shepherd e Basel Action Network sono sul piede di guerra ed hanno denunciato “una violazione di tre trattati internazionali” sull’ambiente. L’affondamento causerà danni “incalcolabili, con impatti sulla vita marina e sulle comunità costiere”. La Foch era il vanto della marina militare francese, una classe Clemenceau, ma poi Parigi l’aveva venduta a Brasilia che l’aveva ribattezzata “Sao Paulo”.
