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Presidenzialismo, cos'è e perché la destra lo chiama a gran voce

I leader di centrodestra

Prima Giorgia Meloni poi Silvio Berlusconi. I leader più influenti del centrodestra vogliono il presidenzialismo. Vediamo in cosa consiste.

Le elezioni si avvicinano e per chi non lo sapesse in Italia si voterà per eleggere i Parlamentari: deputati e senatori. La nostra è una Repubblica democratica parlamentare e dunque eleggere il presidente del Consiglio dei Ministri (capo del governo) spetta ai parlamentari scelti dal popolo.

Cos’è il presidenzialismo?

Nel mondo esiste anche un’altra forma di governo: il presidenzialismo. La Repubblica presidenziale ha delle differenza significative con la nostra forma di governo. In un sistema presidenziale il capo del governo è anche capo di stato, fanno eccezione alcune Nazioni in cui le due cariche sono separate. Durante le elezioni il popolo voterà sia per i detentori del potere legislativo (parlamentari), sia per il capo di stato e del governo (presidente). In questo caso il presidente non avrà bisogno dell’appoggio dei parlamentari perchè sarà scelto dal popolo. Questa condizione mette il detentore del potere esecutivo in una posizione di potere sui suoi ministri. Nei sistemi presidenziali, per evitare che il presidente della Repubblica abusi del suo ruolo, esiste il cosiddetto sistema di “Checks and Balances. Grazie ad esso i due poteri (legislativo ed esecutivo) si limitano a vicenda.

Perchè la destra vorrebbe una Repubblica presidenziale in Italia?

Le parole odierne di Silvio Berlusconi hanno alzato un polverone politico in vista delle elezioni. Prima del Cavaliere ci fu Giorgia Meloni a parlare di presidenzialismo in Italia. La leader di Fratelli d’Italia anche oggi, 12 agosto 2022, ha ribadito la sua posizione dichiarando che “il presidenzialismo è una riforma seria che è anche economica, grazie alla stabilità si riesce a dare fiducia agli investitori“. Sulla scia della Meloni, il capo degli azzurri ha detto che qualora dovesse passare il “sì” al presidenzialismo, Mattarella dovrebbe dare le sue dimissioni perché il potere esecutivo andrebbe nelle mani di una sola persona. La destra ha molto a cuore questa forma di governo in quanto a causa della repubblica parlamentare non si riesce a trovare una maggioranza forte. Un altro punto su cui spinge il centrodestra è l’investitura popolare. Spesso la retorica conservatrice è basata sulle parole: “Abbiamo un presidente non eletto dal popolo“. La destra vorrebbe quindi che siano gli elettori a scegliere il capo dell’esecutivo che, secondo la logica, dovrebbe essere rappresentato dal leader del partito che vince.

Con un sistema presidenziale la destra farebbe “jackpot”

In quest’ottica il centrodestra da un sistema presidenziale potrebbe trarre solo vantaggi, soprattutto dalla fusione delle cariche di capo dello stato e del governo (dato che secondo alcuni il presidente della Repubblica non è così imparziale come dovrebbe essere, ma tende a sinistra). I sondaggi vedono la coalizione conservatrice in testa e, salvo colpi di scena, le elezioni dovrebbero essere vinte da loro. Con un sistema presidenziale, quindi, la destra potrebbe fare “jackpot”: potere esecutivo e potere legislativo.