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Private Banking: nuove sfide mantenendo al centro la fiducia del cliente

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Il Private Banking gode di ottima salute, nonostante inflazione, caro-energia, guerra in corso e strette monetarie.

Il Private Banking gode di ottima salute, nonostante inflazione, caro-energia, guerra in corso e strette monetarie. Secondo l’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) infatti, le masse amministrate dal Private Banking Italiano si assestano a poco meno di 1.000 miliardi di euro , con una raccolta netta in lieve crescita.

Il settore sta affrontando sfide cruciali velocizzando un cambiamento divenuto oramai necessario e legato all’evoluzione del modello razionale che mette al centro la fiducia del cliente , l’utilizzo di nuovi canali a supporto dell’economia reale. Ma anche un ruolo di responsabilità sociale per tutelare la ricchezza delle famiglie, incrementarla, consentire il passaggio tra generazioni ma soprattutto affiancare il cliente durante le fasi di incertezza dei mercati.

In Italia le famiglie titolari di un dossier investimenti superiore a 500mila euro rappresentano il 2,5% circa dei nuclei familiari, ed il 37% delle masse gestite. Due terzi di loro sono clienti di più di una banca, il 28% di una sola banca private mentre il residuo 3% non si avvale di servizi di private banking ed ha rapporti con una sola banca commerciale.

L’industria del Private Banking deve ora relazionarsi con nuovi cluster di clientela; con la pandemia è aumentata per esempio l’apertura verso l’utilizzo del digitale, mentre con riferimento alle innovazioni di prodotto una fascia di clientela si dichiara interessata a proposte di investimento che prevedono finalità ESG. Il cliente private vuole investire anche nei mercati privati e sostenere l’economia reale supportando la crescita delle PMI: oltre la metà della clientela si è infatti dichiarata interessata a partecipare alle privatizzazioni di aziende pubbliche.

Il Private deve quindi guardare oltre. Ma come? Aumentando l’educazione finanziaria e relazionale dei gestori e calamitare giovani talenti. I gestori devono essere capaci di accompagnare il cliente a raggiungere pazientemente gli obiettivi di lungo termine investendo in asset class con rendimenti reali interessanti (per es. strumenti di private equity e private debt in grado di attutire i rischi come inflazione e aumento dei tassi di interesse) e passare quindi da un’idea di gestione finanziaria di tipo ‘classico’ ad un concetto di risk manager, che significa sostanzialmente proteggere i rischi potenziali, ricorrendo per esempio a soluzioni assicurative. Vincerà così chi saprà essere proattivo e capace di lavorare in team in cui vengono esaltate le capacità individuali a supporto di tutti.