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Prosegue la rivolta partigiana contro Putin: raid su Belgorod dei "sabotatori"

Non cessa la rivolta partigiana contro Vladimir Putin

Prosegue la rivolta partigiana contro Vladimir Putin: "I russi non si sentiranno al sicuro in nessun angolo della Federazione"

Ormai da tempo parte del paese non sta più con lui nella guerra contro l’Ucraina e prosegue la rivolta partigiana contro Vladimir Putin: si sono registrati raid su Belgorod dei “sabotatori”. Così li ha definiti Mosca dopo le parole del segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino Oleksiy Danilov in una nota che parla delle incursioni in territorio russo da parte di miliziani “partigiani” che si oppongono a Putin e supportano la resistenza di Kiev.

Prosegue la rivolta partigiana contro Putin

Oleksiy Danilov ha parlato in tv di nuove azioni in tre regioni russe, dopo quelli che Mosca ha definito “operazioni di sabotatori nella regione di Belgorod”. E ha detto: “Ci saranno dei passi avanti in altre regioni di confine della Russia finché il regime criminale di Putin non porrà fine alla sua guerra contro l’Ucraina. I russi non si sentiranno al sicuro in nessun angolo della Federazione”.

Cosa ha detto il governatore russo Gladkov

Poi ha spiegato: “Bryansk, Kursk, Voronezh e altre regioni non possono essere sicure, dato il numero di cittadini russi che sono contro il regime”, ha aggiunto Danilov. E ancora, stavolta ad opera del governatore della regione russa di Belgorod Vyacheslav Gladkov su Telegram : “La notte non è stata del tutto tranquilla. Ci sono stati numerosi attacchi di droni. La maggior parte dei sistemi di difesa aerea ha retto, ma ci sono danni a Belgorod: auto, case private, edifici“.