Putin ha recentemente acceso i riflettori sulle ambizioni strategiche della Russia annunciando il test del missile sottomarino a propulsione nucleare Poseidon. Definito dal presidente come un’arma senza precedenti, il Poseidon rappresenta un salto tecnologico e militare unico al mondo: un siluro autonomo capace di percorrere migliaia di chilometri a grandi profondità, sfuggendo ai sistemi di difesa convenzionali e portando con sé testate nucleari ad altissimo potenziale distruttivo.
Tensioni internazionali e dinamiche militari in Europa orientale
Parallelamente allo sviluppo del Poseidon, la situazione geopolitica in Europa orientale continua a mostrare segnali di instabilità e ristrutturazioni militari. Gli Stati Uniti hanno annunciato la riduzione della rotazione di alcune truppe in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia, ritirando circa 800 soldati dalla Romania. Il Ministero della Difesa rumeno ha chiarito che l’adeguamento non rappresenta un ritiro, confermando che “l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato è chiaro” e che le forze rimarranno significative sul territorio europeo.
Sul fronte militare, continuano le tensioni tra Russia e Ucraina: l’esercito russo ha colpito un ospedale pediatrico a Kherson, provocando feriti, tra cui bambini, mentre le autorità russe nella regione di Bryansk accusano l’Ucraina di aver causato incendi con raid di droni. Le forze polacche hanno intercettato un velivolo russo impegnato in ricognizione sul Mar Baltico, senza violare lo spazio aereo nazionale.
In questo contesto, Putin ha invitato la leadership ucraina a decidere sulla resa di alcune unità accerchiate, citando la necessità di ripercorrere scelte simili a quelle dell’Azovstal di Mariupol. Questi sviluppi, combinati con la nuova capacità militare russa rappresentata dal Poseidon, delineano un quadro di crescente tensione e complessità nella sicurezza europea, dove ogni mossa strategica può avere impatti di vasta portata.
“Può cancellare intere città in pochi minuti”, l’annuncio di Putin relativo al test del Poseidon
L’annuncio del presidente Vladimir Putin riguardo al test del missile sottomarino a propulsione nucleare Poseidon ha catturato l’attenzione mondiale, sottolineando l’avanzamento delle capacità strategiche di Mosca. Citato da Interfax, Putin ha descritto l’arma come unica nel suo genere, affermando che “non esiste nulla di simile al mondo”.
Il Poseidon non è un missile tradizionale, ma un siluro gigante autonomo alimentato da un reattore nucleare miniaturizzato, capace di operare a grandi profondità fino a 975 metri e di percorrere distanze virtualmente illimitate senza riemergere. La combinazione di velocità, autonomia e capacità di elusione rende questo sottomarino difficilissimo da intercettare, conferendogli un ruolo strategico superiore persino al missile balistico intercontinentale Sarmat, definito da Putin il nostro missile intercontinentale più promettente.
“Non esiste un altro sistema al mondo. Non lo abbiamo in servizio, ma lo sarà presto“, ha aggiunto a Interfax.
La possibilità di equipaggiarlo con testate nucleari fino a 2 Megatoni e di scatenare effetti simili a tsunami radioattivi lo pone come un deterrente di nuova generazione, un’arma capace di rimodellare la dottrina nucleare russa e aumentare l’imprevedibilità della sua risposta strategica.
Putin ha dichiarato che per la prima volta sono riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino utilizzando il suo motore di spinta, ma anche ad avviare il reattore nucleare con cui l’apparato ha viaggiato per un certo periodo di tempo, definendo il test “un enorme successo”.