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Andare in pensione: una scelta importante

Quando andare in pensione?

Tutte le informazioni da sapere prima di andare in pensione: dal sistema contributivo alla pensione integrativa.

Come districarsi tra sistema contributivo, pensione di vecchiaia o anticipata? E cosa significa provvedere a una pensione integrativa? In linea generale, basti sapere che la classica pensione di vecchiaia consente di fermarsi al compimento dei 67 anni di età: basta avere almeno 20 anni di contributi.

Il sistema contributivo mira invece a stabilire la cifra mensile della pensione in base al numero di anni lavorati, mentre con la pensione anticipata si può smettere di lavorare anche a 61 anni. Quindi qual è il momento più adatto per andare in pensione?

Calcoli complessi, ma non impossibili

Per fortuna, esistono professionisti specializzati nel settore che possono fornire assistenza e consigli. Una consulenza pensionistica con MiaPensione ad esempio può aiutare a valutare in anticipo il momento migliore per andare in pensione.

Un calcolo pensionistico, oltretutto, permette anche di capire se il sistema previdenziale ha funzionato bene e sta erogando la giusta cifra, oppure occorre chiedere di rimodularla. Ci sono molti pensionati che, magari per un piccolo errore, percepiscono meno di quanto spetta loro; o addirittura soggetti che ricevono cifre superiori, per poi vedersele decurtare all’improvviso. Avere un calcolo pensione preciso e senza errori, magari anche in anticipo sui tempi, può veramente diventare fondamentale.

Pensione anticipata? Sì, grazie!

Andare in pensione prima del compimento del 67simo anno di età è possibile, prende il nome di APE volontario (ovvero Anticipo Pensionistico). Occorre però aver raggiunto i 63 anni e si può accedere a una sorta di prestito soggetto ad agevolazioni; tale prestito può anche essere di tipo sociale (APE sociale).

Vi è anche un’altra possibilità, ovvero la quota 103: con questa formula, la somma degli anni di età e di quelli di contribuzione deve essere proprio il numero 103.

Infine, va anche considerata l’opzione donna, che permette alle lavoratrici di andare in pensione a 61 anni, o fino a due anni prima se si hanno figli.

Naturalmente, si tratta di casi particolari nei quali la somma mensile potrebbe non essere in linea con le proprie esigenze. A maggior ragione, bisognerebbe chiedere agli specialisti una previsione per capire se sarà conveniente procedere con la pensione anticipata o magari provvedere con un fondo integrativo.

La pensione integrativa: una scelta consapevole

Prima ancora di affidarsi ai professionisti del settore pensionistico per valutare il momento propizio per la pensione, si può anche pensare a una pensione di tipo integrativo. Si tratta di una scelta che si può fare a qualunque età, con piani di accumulo personalizzati da riscuotere al momento giusto.

I lavoratori dipendenti possono decidere anche di versare, per affiancare la pensione canonica, il proprio TFR, ovvero il trattamento di fine rapporto. In alternativa, persino categorie come casalinghe, lavoratori freelance e con altre tipologie di contratto possono scegliere un istituto di credito dove versare i fondi.

Di norma, un fondo di pensione integrativa presenta una serie di vantaggi fiscali che lo mettono al riparo fino a quanto si riscuoterà: innanzitutto non vi sono costi per attivare il fondo, in secondo luogo, anche la tassazione è agevolata.