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Le PMI tengono nonostante le crisi, ma ora rischiano di frenare

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La locomotiva Italia è leggermente in affanno anche se  la vera e propria struttura portante del sistema produttivo, le PMI, per ora tiene.

La locomotiva Italia è leggermente in affanno anche se la vera e propria struttura portante del sistema produttivo, le PMI, che generano oltre il 70% del fatturato del nostro paese il 41% del PIL, contribuendo a impiegare oltre l’81% dei lavoratori, per ora tiene. Ma nuovi avvenimenti esterni, come le crisi economiche globali possono generare una potenziale nuova crisi soprattutto se i tassi continueranno a salire (la Presidente della Bce ha recentemente affermato che escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione continuerà a innalzare i tassi a luglio) e le norme rimarranno ostacolate. Si rischia così la perdita di fiducia.

E’ quanto emerso dal Rapporto sulle PMI a cura di Confindustria e Cerved illustrato qualche giorno fa. In sostanza dopo ben quattro traumi (il covid, la scarsità di materie prime, il costo energia alle stelle e la guerra russo-ucraina) la piccola impresa sta tenendo ma ora rischia di frenare. Tra l’altro la politica di rafforzamento dei bilanci ha subito un forte rallentamento rispetto a dieci anni fa causa pandemia, soprattutto tra le PMI. I dati evidenziano una leggera tenuta del fatturato, del valore aggiunto e del MOL. che recuperano i livelli pre-pandemia. Ma l’impennata dell’inflazione e la crescita del costo del denaro drenano la redditività e gli utili. Il roe ( una misura sintetica del profitto ottenuto dagli azionisti di un’impresa. Si ottiene dividendo l’utile netto per il capitale proprio) è previsto in calo dello 0,6% mentre sale a un terzo la percentuale delle aziende in perdita. In calo anche la natalità delle nuove PMI mentre i mancati pagamenti sono previsti in rialzo del 4,3%

Ci sono anche aziende molto indebitate , soprattutto nel settore dei servizi e delle costruzioni , che non riescono a pagare gli interessi sul debito con la loro redditività. Ma i 2/3 che hanno fatto ricorso al Fondo Garanzia hanno risolto le criticità. Come reagire? Le PMi hanno dimostrato di sapersi adattare alle decisioni governative di politica economica. Si attendono le risorse del PNRR che rappresenta una grande occasione di sviluppo per l’Italia; o le risorse delle Politiche di coesione, ma servono efficaci riforme strutturali e crescenti capacità amministrative.

Il rischio è fermare la crescita delle nostre aziende. Occorre poi fare squadra con le associazioni di categoria , indirizzare il supporto pubblico verso le aziende e contribuire alla patrimonializzazione delle imprese; e lavorare per catene produttive, soggetti economici aggregati attorno ad un fornitore di grandi dimensioni in un quadro di cooperazione a tutto campo, col capofiliera che dispone la direzione da prendere per poter competere con la concorrenza oltre confine.