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Più tutele e un percorso di carriera definito: Fondazione Telethon lancia un nuovo modello contrattuale per i propri ricercatori

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L’applicazione del primo Accordo Collettivo Nazionale Aziendale apre la strada ad altri enti scientifici privati non industriali e pone fine a contratti precari e atipici.

Maggiori tutele e un percorso di carriera definito sin dalla laurea: Fondazione Telethon ETS lancia per i propri ricercatori e il proprio personale tecnico un nuovo, moderno, Contratto Collettivo Nazionale Aziendale di Lavoro. Il contratto ha l’ambizione di aprire la strada a tutti gli enti scientifici privati non industriali su scala nazionale e coniuga i diritti del lavoratore con la flessibilità necessaria a chi si dedica alla ricerca, riconoscendone il valore professionale e le mansioni svolte.

L’Accordo, che supera i contratti precari e atipici nel mondo dei ricercatori, è stato realizzato in collaborazione con la FIR CISL e pienamente appoggiato dalle Istituzioni di riferimento. A renderne possibile il varo è stato il DL. 148/2011 “Sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità”, fortemente voluto dall’allora Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che permette di realizzare “specifiche intese finalizzate alla maggiore occupazione di natura subordinata e alla qualità dei contratti di lavoro”.

Con il nuovo contratto vengono garantiti i vantaggi del lavoro subordinato come la previsione di un salario minimo coerente con i livelli di inquadramento definiti nell’accordo e che caratterizzano il percorso di carriera dei ricercatori. Inoltre, lavoro flessibile pari a 40 ore settimanali; tutele garantite dalla Gestione Inps Lavoro Dipendente, quali malattia, maternità, paternità e congedi (tutte cumulabili ai fini della pensione); riconoscimento del Trattamento di fine rapporto; quattro settimane di ferie retribuite all’anno; welfare aziendale e assicurazione sanitaria

Telethon, che dalla ricerca trae nutrimento per adempiere alla propria missione, si è impegnata per garantire ai propri ricercatori un contratto di riferimento che restituisse dignità a questo tipo di impiego e superasse nello stesso tempo le problematiche legate alla natura stessa di un lavoro definito dal singolo progetto di ricerca e strettamente correlato alla durata del finanziamento dello stesso.

“Proprio la mancanza di tutele e la mancata definizione di un percorso certo di carriera spiega il Presidente di Fondazione Telethon Luca di Montezemolo influiscono sulla scelta dei ricercatori di recarsi all’estero. Attraverso questo contratto possiamo invece offrire una valida opzione ai giovani per restare nel nostro Paese, e attrarre anche talenti internazionali. Il nostro augurio è che questo modello possa diventare un punto di riferimento anche per altri enti di ricerca scientifica privati non industriali”.

Il cammino iniziato nel 2019 e portato avanti con il pieno appoggio del Sindacato Nazionale e delle Istituzioni arriva oggi al suo primo traguardo con la presentazione del nuovo Accordo Collettivo Nazionale per i Ricercatori di Fondazione Telethon – aggiunge Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione TelethonSiamo molto orgogliosi di annunciare il compimento di un percorso in cui abbiamo creduto fortemente e al quale abbiamo dedicato grande impegno, a tutela di chi sceglie una professione così strategica per la collettività, cioè contribuire all’avanzamento della conoscenza in ambito biomedico. Oltre alla conciliazione vita-lavoro per ricercatrici e ricercatori, l’accordo prevede prestazioni di welfare aziendale di cui divengono beneficiari anche i familiari, in linea con le previsioni normative. Crediamo che offrire le migliori condizioni di lavoro sia essenziale per valorizzare e attrarre questi talenti di cui spesso si lamenta la fuga verso altri Paesi.”

Fondazione Telethon ETS

Fondazione Telethon ETS è una delle principali charity biomediche italiane, nata nel 1990 per iniziativa di un gruppo di pazienti affetti da distrofia muscolare. La sua missione è di arrivare alla cura delle malattie genetiche rare grazie a una ricerca scientifica di eccellenza, selezionata secondo le migliori prassi condivise a livello internazionale. Attraverso un metodo unico nel panorama italiano, segue l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento dei progetti e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri e nei laboratori della Fondazione. Telethon inoltre sviluppa collaborazioni con istituzioni sanitarie pubbliche e industrie farmaceutiche per tradurre i risultati della ricerca in terapie accessibili ai pazienti. Dalla sua fondazione ha investito in ricerca oltre 623 milioni di euro, ha finanziato 2.804 progetti con 1.676 ricercatori coinvolti e 589 malattie studiate. Ad oggi grazie a Fondazione Telethon è stata resa disponibile la prima terapia genica con cellule staminali al mondo, nata grazie alla collaborazione con l’industria farmaceutica. Strimvelis, questo il nome commerciale della terapia, è destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. Un’altra terapia genica frutto della ricerca Telethon resa disponibile è quella per una grave malattia neurodegenerativa, la leucodistrofia metacromatica, dal nome commerciale di Libmeldy. Questo approccio terapeutico è in fase avanzata di sperimentazione clinica per un’altra immunodeficienza, la sindrome di Wiskott-Aldrich. Altre malattie su cui la terapia genica messa a punto dai ricercatori Telethon è stata valutata nei pazienti sono la beta talassemia e due malattie metaboliche dell’infanzia, la mucopolisaccaridosi di tipo 6 e di tipo 1. Inoltre, all’interno degli istituti Telethon è in fase avanzata di studio o di sviluppo una strategia terapeutica mirata anche per altre malattie genetiche, come per esempio l’emofilia o diversi difetti ereditari della vista. Parallelamente, continua in tutti i laboratori finanziati da Telethon lo studio dei meccanismi di base e di potenziali approcci terapeutici per patologie ancora senza risposta.