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Rachele Silvestri (Fdi): "Costretta a fare il test del Dna a mio figlio"

Da Montecitorio sarebbero partite becere illazioni sulla Silvestri

Molti hanno scelto di condividere una calunnia "di telefono in telefono", Rachele Silvestri (Fdi): "Costretta a fare il test del Dna a mio figlio"

La lettera inviata da Rachele Silvestri di Fdi al Corriere della Sera è amarissima: “Costretta a fare il test del Dna a mio figlio“. La deputata marchigiana del partito di Giorgia Meloni è stata oggetto di illazioni sulla sua relazione con un influente membro del partito. Ecco cosa ha scritto la deputata marchigiana di Fratelli d’Italia: “Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi. E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l’ho fatto?

Silvestri: “Costretta a fare il test del Dna”

Poi la spiegazione: “Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia. Devo partire dal lontano 2018, quando sono stata eletta parlamentare tra le fila del Movimento 5 Stelle. Nel 2019 sono uscita dal Movimento e, dopo un periodo nel gruppo Misto, ho aderito a Fratelli d’Italia”. Silvestri spiega: “È stata una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio”.

Le voci riportate da una “persona amica”

E il suo racconto: “Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura”. Silvestri è legittimamente implacabile: “Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione”.

“Strumentalizzata la procreazione”

“Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato?”. E in chiosa: “Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è”.