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Referendum eutanasia legale, ora si firma anche online: “Una vittoria per la democrazia"

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La firma per il referendum sull'eutanasia legale può essere fatta online tramite un'apposita piattaforma: una vittoria per l'associazione Luca Coscioni.

L’associazione Luca Coscioni da tempo si muove in difesa del referendum per l’eutanasia legale: la firma ora può essere apportata anche online.

Referendum eutanasia legale, firma anche online

Per sottoscrivere il referendum per l’eutanasia legale ora non sarà più necessario recarsi ai gazebo: in alternativa, la firma può essere apportata online.

La novità riguarda tutti i referendum e le leggi di iniziativa popolare: dopo una battaglia politico-giudiziaria che proseguiva da due anni, il traguardo è una vittoria importante per l’associazione Luca Coscioni e Mario Staderini, ex segretario dei Radicali. La svolta è arrivata con un emendamento approvato all’unanimità dalle commissioni Affari costituzionali e Ambiente. Ora la raccolta firme potrà avvenire anche online usando l’identità digitale (Spid) e la carta d’identità elettronica.

Intanto si contano già quasi 400mila firme: ne servono ancora 100mila per l’obiettivo da raggiungere entro fine settembre.

Referendum eutanasia legale, firma anche online: soddisfatti i radicali

Mario Staderini ha commentato quella che è “una riforma storica” parlando della firma online per il referendum. Per lui è “una vittoria per chi crede che la democrazia sia per tutti.

Quindi ha dichiarato: “Con la firma digitale il referendum torna ai cittadini, che potranno raccogliere le firme senza dover chiedere permesso ai partiti. È il risultato di anni di battaglie ed è il primo passo verso un ritorno alla legalità internazionale e la rimozione delle irragionevoli restrizioni che ancora limitano i diritti politici”.

Referendum eutanasia legale, firma anche online: le parole di Marco Gentili

A parlare del traguardo raggiunto è anche Marco Gentili, presidente associazione Luca Coscioni, che ha detto: “Con il digitale si supera il meccanismo discriminatorio dell’autentica, oltre che gli ostacoli previsti da una legge di oltre 50 anni fa, come la vidimazione dei moduli e le procedure vessatorie per la certificazione delle firme, e si evita, qualora dovesse peggiorare la situazione sanitaria, di dover uscire di casa per fare politica”.

Quindi ha ricordato: “La proposta iniziale di ampliamento alla firma digitale era destinata a persone con disabilità, poi ha prevalso il buon senso e ora è una norma generale. Nessuno si era posto il problema per esempio di chi risiede all’estero. Adesso viene finalmente restituita loro la possibilità di sottoscrivere le proposte referendarie”.