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Renzi firma il referendum sulla Giustizia di Salvini: “Non penso a lui, ma a Tortora”

Matteo Renzi alla presentazione del suo libro a Castenedolo

Renzi firma il referendum sulla Giustizia di Salvini: “Non penso a lui, ma a Tortora. È una guerra che dura da 30 anni, quella tra magistratura e politica”

Lo aveva lasciato trapelare lo scorso 11 luglio e lo ha fatto, anzi, lo farà domani, mercoledì 21 luglio alle 11.30 a Milano, quando Matteo Renzi metterà la sua firma al referendum sulla giustizia voluto da Matteo Salvini e dai Radicali. Ovviamente non potendo accampare simpatie o comparaggi col il leader del Carroccio quello di Italia Viva ha dovuto scomodare qualche totem con maggior appeal etico, e chi meglio di Enzo Tortora, vittima della malagiustia per antonomasia e icona radicale saldissima? Renzi lo ha detto alla presentazione del suo libro, “Controcorrente”, in quel di Castenedolo, in provincia di Brescia: “Quando penso al referendum sulla giustizia, non penso a Salvini ma a Enzo Tortora”. 

Renzi firma il referendum sulla Giustizia: “Bonafede? Un dj, più che un ministro”

Poi ha aggiunto, ridadendo una serie di concetti su cui aveva insistito molto nelle ultime settimane: ″È una guerra che dura da 30 anni, quella tra magistratura e politica, da Tangentopoli a oggi. C’è una contrapposizione che arriva all’estremo con Bonafede, un dj più che un ministro”. Poi l’affondo a metà fra purezza di intenti e spot: “Ecco, va detto che non mi faccio tantissimi nuovi amici con questo libro, se mi querelano rinuncio all’immunità. Da boy-scout di provincia mi hanno fatto diventare un gangster internazionale”. 

Matteo Renzi firma il referendum sulla Giustizia e ripercorre la vicenda Open

E ancora: “Tra le varie vicende quella che più mi fa arrabbiare è quella di Open: è lo stesso procuratore che ha arrestato i miei genitori, portato a processo mio cognato, indagato me, manca la mia nonna che ha 101 anni. Di fronte a questo andazzo della giustizia, domattina vado e firmo i referendum sulla giustizia”. Potrebbe dunque innestarsi una utilitaristica “corrispondenza di opportunistici sensi” fra i due leader di Italia Viva e Carroccio con mutuo soccorso in ambito referendario? Parrebbe proprio di si, anche a contare che ieri Matteo Salvini non aveva escluso il sostegno al referendum caldeggiato da Renzi contro il reddito di cittadinanza.  

Renzi firma il referendum sulla Giustizia, mutuo soccorso fra i due Matteo

E lo aveva anche spiegato sulla scorta di una avversità al RdC che ad onor del vero preessiteva alle convergenze con Renzi: “Sicuramente il reddito di cittadinanza va rivisto. Così com’è non funziona. (…). È uno strumento che non crea lavoro, ma al massimo crea lavoro nero. Noi siamo qua a firmare dei referendum veri, per cui raccoglieremo le firme entro settembre, per cui si voterà nella primavera prossima. Il tempo per proporre degli altri referendum adesso è scaduto per cui se ne riparlerà l’anno prossimo”. Per ora domattina i due Matteo convergeranno sulla giustizia, o quanto meno sulla necessità di riformarla senza un passaggio parlamentare; il primo perché lì ha numeri scarsi, il secondo perché deve conservare l’usta di una democrazia diretta e “pop” che la Meloni gli sta insidiando sempre più.