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Negli ultimi mesi, la questione della cittadinanza italiana ha riacquistato centralità nel dibattito politico, con la Lega che ha presentato un ambizioso disegno di legge alla Camera dei Deputati. Questo provvedimento mira a rivedere profondamente le attuali norme riguardanti l’acquisizione della cittadinanza, rendendo il processo più rigoroso per gli stranieri nati in Italia.
La proposta si fonda su un’analisi dei sentimenti pubblici e dei risultati di un referendum, evidenziando l’importanza dello status di cittadino come un riconoscimento che deve essere guadagnato.
Requisiti per la cittadinanza
Una delle novità principali della proposta riguarda l’introduzione di un esame di integrazione che i giovani stranieri dovranno superare al compimento dei 18 anni. Questo esame avrà l’obiettivo di valutare non solo la conoscenza delle regole sociali e giuridiche italiane, ma anche il grado di integrazione degli aspiranti cittadini. I dettagli su contenuti e modalità della prova saranno stabiliti dal Ministro dell’Interno.
Periodi di residenza
In aggiunta, la Lega propone di estendere i periodi minimi di residenza legale necessari per ottenere la cittadinanza. Attualmente, il tempo richiesto è di due anni per i minorenni figli di cittadini italiani; questa proposta lo raddoppia a quattro anni. Gli stranieri nati in Italia, invece, dovranno dimostrare di aver risieduto legalmente nel paese per un periodo di dieci anni per poter richiedere la cittadinanza.
Revoca della cittadinanza
Un altro aspetto rilevante della legge riguarda le nuove cause di revoca della cittadinanza già concessa. Le condanne definitive superiori ai cinque anni, così come quelle superiori ai tre anni per reati di violenza di genere, stupro e maltrattamenti, possono comportare la perdita della cittadinanza. Vengono inclusi anche reati culturali, come la mutilazione genitale e la tratta di esseri umani, evidenziando un approccio rigoroso e un chiaro messaggio contro comportamenti considerati inaccettabili dalla società.
Procedure amministrative
Inoltre, si prevede una semplificazione delle procedure amministrative, riducendo i tempi di attesa per l’adozione delle domande. I termini per la concessione della cittadinanza si accorcerebbero da 24 a 12 mesi, con possibilità di proroga. Questo è un passo significativo in direzione di una gestione più efficiente delle pratiche burocratiche.
Ricongiungimento familiare
La proposta di legge introduce anche misure restrittive riguardanti il ricongiungimento familiare. Solo coloro che possono dimostrare di aver contribuito attivamente alla comunità italiana potranno beneficiare di questa opportunità. Si stabilisce, ad esempio, che i genitori a carico o gli anziani non possano essere oggetto di ricongiungimento, per evitare un aumento dei costi legati alle prestazioni sociali.
Infine, la Lega propone di aumentare il reddito minimo necessario per richiedere il ricongiungimento, che ora dovrebbe ammontare a tre volte l’assegno sociale, evidenziando un approccio mirato a garantire che i nuovi arrivati possano sostenere adeguatamente se stessi e le proprie famiglie.