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Crolla il prezzo del pesce in Giappone, il trend è emerso a poche ore dal rilascio dell’acqua radioattiva di Fukushima nel Pacifico

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Il prezzo del pesce in Giappone è già calato: il trend è emerso poco dopo il rilascio dell’acqua radioattiva dell’ex centrale nucleare di Fukushima.

Poche ore dopo l’avvio delle operazioni di rilascio nel Pacifico di acqua radioattiva acculata nell’ex centrale nucleare di Fukushima Daiichi, il prezzo del pesce nei mercati in Giappone è già calato.

Rilascio acqua radioattiva a Fukushima: il prezzo del pesce in Giappone è già calato

Già si è abbassato il prezzo del pesce in Giappone dopo il rilascio dell’acqua radioattiva nel Pacifico. È quanto emerge dai prezzi esposti nei mercati del pesce nelle zone costiere della regione di Fukushima nella giornata di giovedì 24 agosto.

A partire dalle 13:00 ora locale di giovedì – corrispondenti alle 06:00 italiane – l’acqua contenente sostanze radioattive accumulata nell’ex centrale nucleare di Fukushima Daiichi a seguito del grave incidente causato dal terremoto, seguito da tsunami, del 2011 ha cominciato a essere dispersa nell’oceano Pacifico.

L’operazione, che era stabilita dal Governo giapponese da lungo tempo, ha ricevuto il placet dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). L’agenzia è un’organizzazione autonoma che si inserisce nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite.

La Cina impone lo stop all’importazione di pesce giapponese

Nonostante le varie approvazioni ricevuta dal Giappone, i pescatori nipponici hanno fortemente criticato la decisione presa, temendo ripercussioni sul proprio lavoro. Anche cittadini di paesi vicini e della Cina si sono scagliati contro lo sversamento dell’acqua radioattiva nel Pacifico.

Quasi contestualmente all’inizio del rilascio dell’acqua accumulata nella centrale, le autorità doganali di Pechino hanno bloccato le importazioni di pesce e di altri prodotti “acquatici” dal Giappone, con effetto immediato. Sinora, la Cina è stata il primo Paese per quantità di prodotti ittici importati dall’isola. Dal 2011, il colosso asiatico non acquistava più pesce proveniente dall’area di Fukushima. Ora, il divieto è stato esteso a tutto il Giappone per “proteggere la salute dei consumatori cinese”.