> > Medico si suicida in Giappone per il troppo lavoro: cresce il fenomeno Karoshi

Medico si suicida in Giappone per il troppo lavoro: cresce il fenomeno Karoshi

image a46af4e4 02ca 4830 bb09 29041aae537a

Shingo Takashima aveva lavorato 200 ore di straordinari e non si fermava da tre mesi

La morte di un medico suicida in Giappone scuote il mondo intero. Grazie alla testimonianza dei familiari, si scopre che il dottor Shingo Takashima aveva accumulato, in poco tempo, ben 200 ore di straordinario. A Tokyo il fenomeno viene liquidato in fretta come “morte per superlavoro”. In realtà la tendenza registra un preoccupante aumento di casi simili.

Medico si suicida in Giappone per il troppo lavoro

Nel Sol Levante, dove gli antichi samurai praticavano harakiri, la notizia di un suicidio rischierebbe di essere archiviata come un caso dei tanti. Ma la storia del dottor Takashima non è un caso come altri. Il problema è che comincia a diventare uno dei tanti casi di lavoratori stremati dallo stakanovismo, che decidono di uscire di scena ormai stanchi e sfiduciati. Ma soprattutto sfruttati e sotto stress.

Shingo Takashima era un medico di 26 anni, morto suicida un anno fa a causa dello stress da troppo lavoro. In un solo mese aveva fatto 200 ore di straordinari, avendo pure la responsabilità delle vite altrui.

Dopo un anno di battaglie, i familiari hanno deciso di rivolgersi alla Cnn per denunciare un caso che rientra nel cosiddetto “karoshi”, fenomeno che indica una morte da superlavoro. Il suicidio di Shingo non è un episodio isolato.

Il fenomeno “karoshi” allarma il Giappone

I familiari del dottor Takashima hanno accusa l’ospedale di Kobe (Konan Medical Center), che ora nega le accuse di aver costretto il medico a lavorare per 207 ore di straordinario nel mese prima del suicidio. Il dottore non ha mai avuto un solo giorno libero per tre mesi di fila.

“Non riconosciamo il fatto che gli abbiamo imposto carichi di lavoro eccessivi”, si è difeso Eisei Gu, capo del nosocomio. Il manager sostiene che Takashima avesse cominciato a lavorare duramente per due anni, dal 2020 al 2022, per passare da specialista a gastroenterologo.

Per le autorità investigative è un chiaro caso di “karoshi” che si somma ai tanti lavoratori che si suicidano per il troppo lavoro. Nel caso dell’ospedale sono state evidenziate numerose pressioni esercitate sugli operatori sanitari, generando forte stress da lavoro. Ad esempio, nel 2017 un giornalista di 31 anni, prima di morire, soffriva di insufficienza cardiaca per aver trascorso molte ore al lavoro; ben 159 ore oltre l’orario previsto in un solo mese.

Il “Karoshi” è un fenomeno talmente allarmante da aver convinto il governo a combattere questa persistente cultura del superlavoro, sia in ambito sanitario che nelle aziende private.