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Roberto Spada sfrattato: il boss di Ostia resta senza casa

polizia roma

Il boss di Ostia Roberto Spada e la sua compagna sono stati sfrattati.

Sfrattato di casa Roberto Spada. Il boss di Ostia resta senza casa. Ad eseguire l’intervento sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, su delega della Procura di Roma, rispondendo al provvedimento del gip che aveva disposto il sequestro preventivo di un appartamento nell’ostiense occupato abusivamente.

Spada e la compagna avevano ottenuto l’appartamento attraverso uno ‘scambio’ abusivo. Oltre 50mila euro di debiti accumulati

Le indagini condotte dai carabinieri hanno constatato come Spada e la sua compagna, anche lei sfrattata, sottraevano in maniera indebita energia elettrica e inoltre non possedevano alcun titolo che legittimasse la loro presenza nell’appartamento, di gestione del Comune di Roma.

La coppia, col passare degli anni, era arrivata a maturare un debito con l’Ente superiore a 43mila euro, di sole indennità di occupazione non versate, e di oltre 10mila euro per l’energia non contabilizzata nei confronti della società gestore della rete elettrica.

La coppia avrebbe ottenuto la disponibilità dell’immobile nel 2006 attraverso uno ‘scambio’ con i precedenti occupanti, anche loro abusivi: in sostanza Spada e la compagna hanno ceduto loro il vecchio appartamento occupato in cambio di quello in questione adesso.

Il gip ha ora disposto il sequestro preventivo dell’immobile, finalizzato allo sgombero e alla restituzione al Comune per l’assegnazione, secondo le procedure previste dalla normativa per la finalità di pubblico interesse sottesa alla gestione del patrimonio immobiliare.

Attraverso una nota dell’Arma si precisa “che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva“.

Le precedenti condanne di Spada

Roberto Spada, esponente di spicco della criminalità sul litorale romano è stato già condannato per il reato di violenza privata, aggravata dal metodo mafioso, oltre che per la testata data al giornalista Daniele Piervincenzi davanti alle telecamere Rai.