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Roma: scoperta intatta tomba di 2000 anni fa

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Eccezionale scoperta a Roma: una tomba di 2000 anni fa perfettamente conservata chiamata dagli archeologi “dell’Atleta” o “degli Strigilli”.

Straordinaria scoperta archeologica alle porte di Roma, località Case Rosse. Venuta alla luce e rimasta assolutamente intatta per 2000 anni quella che gli studiosi hanno chiamato “Tomba dell’Atleta” o “degli Strigili”, un sepolcro a camera risalente all’età repubblicana in cui si troverebbero quattro persone con il loro corredo funerario.

Il ritrovamento è avvenuto nel corso dei lavori preventivi per raddoppiare la grandezza dell’acquedotto Castell’Arcione – Salone. A dare il nome all’eccezionale reperto, gli archeologici della Soprintendenza Speciale della Capitale.

I dettagli del ritrovamento

Pochissimo il tempo impiegato per scavare e trovare la storica tomba, che si trova a circa due metri sotto il terreno in una zona di campagna. Si può supporre che sarebbe anche stata facile una depredazione in questi due millenni, ma fortunatamente ciò non è avvenuto.
Nel corso dei lavori per ampliare l’acquedotto, ecco comparire un vano largo 2.50 metri, lungo 3.30 e con un’altezza di 1.75. Il sepolcro era lì, coperto da una lastra di calcare bianco e pietrame di tufo. La camera sepolcrale si raggiungeva attraverso un pozzo profondo due metri e largo uno.

Oltre ai reperti ossei, vi sono stati trovati venticinque oggetti di corredo (vasellame, due piatti e due coppe per bere), fatti prevalentemente in ceramica; una moneta di lega in bronzo con raffigurata la dea Minerva su un lato e una testa di cavallo con scritto “Romanus” sull’altro risalente circa al 335 e il 312 a.C., e due strigili di ferro con cui gli uomini si detergevano il corpo dopo bagno o le gare ginniche nella Roma di quel periodo.

Trovati all’ingresso alcuni resti di cibo che avrebbero dovuto nutrire i defunti nel loro viaggio negli Inferi. Riconosciute ossa di coniglio e di capretto o agnello.

Cibo archeologico

Le persone sepolte

Gli archeologi hanno trovato nella tomba i resti di un uomo morto a 50 anni, un altro tra i 30 e i 39, e una coppia: il maschio tra 35 e i 45, mentre della femmina di età ignota. Purtroppo gli scheletri non sono molto ben conservati. La sepoltura di quelle persone dovrebbe essere avvenuta tra il III e il IV secolo a.C.

Reperto archeologico

Le dichiarazioni del sovrintendente

Il coordinatore dei lavori, Francesco Prosperetti, ha ammesso che la scoperta sia stata “del tutto casuale e in parte fortunosa”, ma avvenuta anche grazie alla cautela con cui gli archeologi realizzano gli scavi. Roma, periferia compresa, si conferma ancora una volta una fonte inesauribile di tesori dell’antichità.

Un’altra recente scoperta

Nel marzo 2018 la Città Eterna aveva rivelato un altro tesoro del suo passato, un’area di servizio militare e la domus di un centurione, scoperti nei sotterranei della fermata metropolitana di Amba Aradam, sotto viale Ipponio.

Venuti alla luce mosaici bianchi e neri, disegni geometrici, alberi, un satiro e un amorino che lottano o danzano sotto un tralcio d’uva, un uccello appollaiato su un ramo e una fontana. Risalgono al II secolo a.C, come i dormitori dei soldati imperiali scoperti nel 2018 nella stessa zona.