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Russia: Mosca vara l’economia di guerra, 6% del PIL in spese militari

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La Russia si prepara all’economia di guerra, lanciando un programma di produzione bellica mai visto prima

La Russia prevede di aumentare il budget militare del 70% entro il 2024. Anche la spesa governativa classificata, che copre i risarcimenti eccezionali versati alle famiglie dei soldati morti, potrebbe raddoppiare.

6% del PIL in spese militari

Mosca sta aumentando i suoi mezzi finanziari e si prepara ad un’economia di guerra. Il governo di Putin, infatti, non ha smentito le cifre pubblicate venerdì 22 settembre da Bloomberg, secondo cui l’anno prossimo il bilancio della difesa russa raggiungerà i 107 miliardi di euro, pari al 6% del prodotto interno lordo. Nel 2023, la spesa per la difesa, a titolo di bilancio di guerra, era di 63 miliardi di euro, pari al 3,9% del PIL russo. Nel 2021, la spesa militare equivaleva al 2,7% del PIL. L’aumento di quasi il 70% è, quindi, inevitabile.

La Russia vara l’economia di guerra

Per la prima volta nella sua storia, la Russia si appresta a spendere più per la difesa che per la politica sociale (74 miliardi di euro). Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Mikhail Mishustin, Mosca prevede di aumentare la spesa di bilancio del 25,8% fino a 36,6 trilioni di rubli (circa 362 miliardi di euro). Si tratta, tuttavia, di un bilancio incongruo considerando che ci si appresta alle elezioni presidenziali di marzo 2024, tradizionalmente associate ad una spesa sociale più significativa. Ciononostante la Russia ha in programma per il prossimo anno un massiccio aumento della spesa per la difesa, mentre l’invasione dell’Ucraina continua a modificare la sua economia e le priorità di finanziamento.

Il problema dell’inflazione

L’economia russa si è dimostrata più resistente alle sanzioni occidentali di quanto la maggior parte degli osservatori russi e occidentali pensassero, ma ora è alle prese con un’inflazione persistente. Con un tasso annuo del 5,45%, supera l’obiettivo del 4% della Banca Centrale. Mishustin sostiene che i piani per il prossimo anno prevedano una spesa pari a circa il 20,4% del prodotto interno lordo e un leggero deficit di bilancio per il Paese, con entrate previste pari a 35.000 miliardi di rubli. “Una crescita così significativa sarà possibile grazie all’ulteriore sviluppo della nostra economia” ha dichiarato “In questo contesto, le entrate non derivanti dal petrolio e dal gas dovrebbero essere il doppio di quelle derivanti dal petrolio e dal gas“.