Argomenti trattati
L’ossessione per il lusso e la ricchezza può diventare pericolosa, soprattutto quando si intreccia con il mondo oscuro delle criptovalute. La vicenda di Roman Novak e sua moglie Anna, rapiti e uccisi negli Emirati Arabi Uniti, mostra come ostentazione e inganno possano trasformarsi in un drammatico rischio mortale, tra frodi finanziarie e violenza pianificata.
Da truffatore a milionario delle criptovalute: l’ascesa controversa di Roman Novak
Roman Novak non sarebbe stata una figura qualunque: nel 2020 un tribunale di San Pietroburgo lo aveva condannato a sei anni di reclusione per una frode nel settore delle criptovalute, attraverso la quale si era appropriato indebitamente di circa 4 milioni di dollari. Secondo quanto emerso dalle indagini e riportato dai media, Novak e sua moglie Anna si trovavano negli Emirati Arabi Uniti con un patrimonio stimato intorno ai 500 milioni di dollari, gestito tramite una complessa rete di investitori in Medio Oriente e Asia.
Aveva creato la piattaforma Fintopio, promettendo transazioni rapide di criptovalute e collaborazioni con importanti aziende tecnologiche, riuscendo così ad attrarre investimenti da Russia, Cina e altre aree del Medio Oriente.
Omicidio Roman Novak: rapito, fatto a pezzi e sepolto nel deserto
Roman Novak, milionario russo originario di San Pietroburgo e attivo nel mondo delle criptovalute, e sua moglie Anna erano noti per uno stile di vita sfarzoso, documentato con ostentazione sui social. Amanti dei viaggi e del lusso, vivevano a Dubai e spesso condividevano sui propri profili immagini di ville, yacht e cene esclusive.
Questo comportamento li ha resi bersaglio per criminali in cerca di guadagni, fino a culminare in una tragedia: il 2 ottobre 2025, durante un presunto incontro con investitori nella zona di Hatta, la coppia sarebbe stata ingannata, rapita e uccisa nel deserto. Il loro patrimonio sarebbe stato l’elemento che ha alimentato la violenza dei loro aggressori.
La morte di Roman Novak e la moglie: primi arresti in Russia
Le indagini congiunte delle autorità russe e degli Emirati Arabi Uniti hanno ricostruito gli spostamenti dei rapitori tramite telecamere di sorveglianza e tracciamenti telefonici, rilevando movimenti sospetti tra Oman e Sudafrica.
Roman e Anna sarebbero stati imprigionati in una villa e sottoposti a tortura dai criminali, due reduci della guerra in Ucraina e un ex poliziotto ora trafficante di droga. Il tentativo di estorcere l’accesso ai portafogli digitali di Novak sarebbe fallito e la coppia è stata brutalmente uccisa, smembrata e sepolta nel deserto vicino a Hatta.
Le autorità russe hanno arrestato i principali sospettati, chiudendo un caso che unisce frodi finanziarie, inganni e la violenza estrema nel mondo delle criptovalute.