> > Salario minimo rimandato a ottobre: passa la sospensiva al grido di "Vergogna...

Salario minimo rimandato a ottobre: passa la sospensiva al grido di "Vergogna, vergogna"

image 58db8837 e3fd 4702 a5ea a18136e5280b

Passa la sospensiva in aula sul salario minimo. Le opposizioni protestano: "Sotto i 9 euro all'ora è sfruttamento"

A Palazzo Montecitorio si sta ancora discutendo sul salario minimo. I deputati hanno approvato la sospensiva di 60 giorni, che è passata tra le proteste dell’opposizione, al grido di “Vergogna, vergogna!”.

La povertà non va in vacanza“, ha protestato la segretaria del Pd, Elly Schlein, che accusa governo e forza maggioritarie di voler “fuggire davanti a un problema reale”.

Duro anche l’ex premier Giuseppe Conte (M5S), che invita la maggioranza a non presentarsi in autunno con “proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati”.

Salario minimo: dibattito sospeso e rimandato a ottobre

Il progetto di salario minimo sembra un percorso tortuoso a ostacoli. I parlamentari appaiono ancora divisi su un tema comunque delicato e su come concepire uno strumento di sostegno ai lavoratori che in altri Paesi occidentali è realtà da molto tempo, concepito per limitare lo sfruttamento al lavoro e restituire dignità in busta paga, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione italiana, che recita:

“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

L’ultimo step di questa gimcana si è consumato il 3 agosto nella caldissima aula della Camera dove con 168 voti favorevoli e 127 contrari è passata la sospensiva proposta dalla maggioranza. Un provvedimento che di fatto congela il progetto e sospende l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni.

Salario minimo: le proteste dell’opposizione

Le opposizioni hanno protestato ribadendo l’apertura al dialogo. “Questa non è una semplice sospensiva – ha osservato Schlein – ma una fuga della maggioranza di destra di fronte a un tema reale che brucia sulla pelle dei cittadini che non si può coprire con le fake news”.

La leader del Pd ha parlato di “3,5 milioni di lavoratori poveri anche se lavorano”. “La questione del salario – ha concluso – è enorme che non può essere sospesa, rinviata, la povertà non va in vacanza, non conosce pausa, e divide il paese, ruba il futuro, deprime la crescita”.

Nicola Fratoianni (Avs) e Giuseppe Conte (M5S) hanno protestato parlando di “fuga della maggiorana” davanti a un problema reale.

L’ex ministro Roberto Speranza ha affidato i suoi pensieri a Facebook: “Nessuno deve lavorare per meno di 9 euro all’ora. Sotto questa soglia è sfruttamento”.