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Salento, doppia tragedia: bambino trovato morto in casa, la madre recuperata in mare

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Calimera sotto shock: bimbo di 8 anni trovato morto in casa, la madre recuperata senza vita in mare. Proseguono le indagini nel Salento.

Nel piccolo comune di Calimera, nel Salento, una tragedia familiare ha sconvolto l’intera comunità: un bambino di otto anni è stato trovato morto nella casa in cui viveva con la madre, mentre il corpo della donna è stato recuperato poche ore prima in mare a Torre dell’Orso. Le prime verifiche degli inquirenti stanno cercando di chiarire una vicenda dai contorni drammatici e ancora tutta da ricostruire.

Il dolore della comunità nel Salento e il richiamo al rispetto

La notizia ha rapidamente raggiunto il paese, lasciando sgomenti cittadini e istituzioni. Il sindaco, Gianluca Tommasi, ha espresso pubblicamente la propria vicinanza con parole di forte impatto:

“Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità”, scrive su Facebook, ricordando come il ritrovamento dei due corpi rappresenti “un dolore immenso e difficile da comprendere”. Il primo cittadino ha rivolto un pensiero particolare ai bambini del paese, che potrebbero essere turbati dagli eventi, ribadendo “abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio”.

Tommasi ha inoltre esortato i cittadini a non alimentare speculazioni, invitando a lasciar lavorare in serenità gli inquirenti: Evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate.

Salento, bambino trovato morto in casa: la madre senza vita in mare. Le prime ipotesi

La comunità di Calimera è stata scossa da una drammatica scoperta avvenuta nella giornata di ieri, martedì 18 novembre. In un’abitazione del centro è stato ritrovato il corpo senza vita di un bambino di otto anni, con ferite da arma da taglio e segni riconducibili a un’azione violenta. Poche ore prima, al largo di Torre dell’Orso, un sub aveva individuato il cadavere di una donna nelle acque costiere, poi recuperato dalla Capitaneria di porto.

I tratti somatici, insieme ai tatuaggi e ai piercing, hanno portato gli investigatori a ritenere che si trattasse della 35enne Najoua Minniti, madre del piccolo. L’allarme sarebbe stato lanciato dall’ex marito della donna, preoccupato dopo non aver trovato il figlio all’uscita di scuola e non essere riuscito a contattare la madre.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri, intervenuti nell’abitazione di via Montinari, dove vivevano la donna e il bambino. Gli investigatori stanno valutando, tra le possibili ricostruzioni, anche quella di un omicidio-suicidio, una pista definita ancora “frammentaria e da verificare”. Le salme sono state trasferite all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per gli accertamenti medico-legali.